29 ottobre 2021
TRE IN UNO!!!!
28 ottobre 2021
CAMBIANO I TEMPI, CAMBIA IL BLOG?
26 ottobre 2021
NUOVA SPORTSTER S PRIME IMPRESSIONI
La casa di Milwaukee non è un’associazione no profit per appassionati ma un’azienda quotata in borsa che deve far quadrare i conti. Il tema ambientale e le emissioni hanno fatto il resto. In quest’ottica la Sportster S è una moto con le ruote ben piantate nel 2021. Bella a vedersi, ricca di tecnologia e potentissima. Con la mappa Sport inserita c’è da perdere il fiato. Comoda la posizione in sella (anche se vorrei provare un’esemplare dotato di pedane centrali) e impianto frenante adeguato nonostante il monodisco. Scarico e codino strepitosi: gli specchietti invece li vedrei nella loro posizione naturale e toglierei subito quell'orribile porta targa con frecce integrate.
Il gommone davanti necessita di un po’ di abitudine per prenderci la mano ma non è mai un limite. Il motore esteticamente non mi esalta e mancano all'appello i segni d'istintivi del vecchio sporty ma in compenso ha cavalli che i nostri mezzi si possono solo sognare. Tutto dipende da quello che cercate in una moto: io ho le idee ben chiare.
Detto questo, il nuovo Sportster S mi è piaciuto e anche molto, come mi è piaciuta FTR1200 di Indian o la 1200 Scrambler di Triumph per motivi diversi.
Con Panamerica la Motor Co ha fatto centro e le vendite le stanno dando ragione, vedremo quale sarà la risposta del pubblico alla S. Per inciso questo è solo il primo e il più completo di una serie di modelli denominati Sportster. Perchè la finalità della casa di Milwaukee è quella di vendere e non di appagare noi fedelissimi (purtroppo): non dobbiamo dimenticarlo mai.
Noi cultori della vecchia guardia, faremo fatica ad
abituarci alle novità, alle mappe, al controllo di trazione o forse abbiamo solo bisogno di più tempo: in ogni caso la moto che più amiamo è già nel nostro garage.
Parleremo in maniera più approfondita di Sportster S su Duecilindri Magazine.
25 ottobre 2021
NO WORDS: MC CYCLES SPORTY FEAT BOEM PHOTO
22 ottobre 2021
IL TATUAGGIO E' CUSTOM
21 ottobre 2021
WE WANT YOU AT SPORTY MEETING 2022
20 ottobre 2021
FUORO TUTTO GARAGE SALE FEAT JOHN DOE
Fuoro tutto, non è un errore di battitura, era scritto proprio così. Un unico grande evento: quel che resta della Numero Uno e Numero Tre in vendita nel capannone di Arese. Troverai strumenti da officina (bilance, sollevatori di moto, carrelli industriali), attrezzi e un paio di opere d’arte di Lodola. Scrivanie e sedie, insegne Triumph anche su legno, una cassaforte, quadri di varie misure e qualche chicca appartenuta a Carlo Talamo. Così recitava lo scritto di accompagnamento di questo appuntamento svolto il fine settimana scorso.
Presente JOHN DOE che ci racconta come è andata, nello scritto che segue.
Sabato scorso son stato in Viale delle Industrie 10/17 ad Arese, un indirizzo che molti di voi conosceranno, se non altro per averlo letto a piè di pagina su qualche pubblicità Harley-Davidson dei tempi passati. Un viale alberato, tanti capannoni, 3 dei quali appartenevano alla gloriosa avventura di Talamo e della sua Numero Uno e Numero Tre (due per Harley e uno per Triumph).
Ora, su Carlo Talamo s’è detto molto e credo che ognuno di noi si sia fatto la propria opinione. Personalmente non mi è mai interessato il “contorno” quanto la sostanza: amavo le moto che importava, mi piacevano le sue realizzazioni e, non sempre, le sue pubblicità. Pur avendo uno Sportstser dalla fine degli anni ’90 non sono mai stato in Numero Uno Milano e mi rendo conto solo ora quanto mi manchi tale esperienza.
Ero troppo concentrato sulla moto in
quanto tale per considerare, ai tempi, una passata in quella che
pensavo fosse solo una concessionaria, forse un po’ diversa dalle altre ma nulla
più. Devo dire che invece sabato, varcando il cancello dove sono transitate,
almeno per me, le moto più belle del mondo mai fabbricate, le Harley degli anni
’80 e ’90, ho provato molta nostalgia e rammarico per un
periodo irripetibile e, soprattutto all’uscita, una grande amarezza.
Tendiamo sempre a mitizzare il passato e mai come in quel momento io lo feci e per di più con un pizzico di godimento feticistico: sul sedile posteriore giaceva una delle tante pubblicità che stavano appese in Numero Uno e che Talamo amava far incorniciare. Mi importava poco se la svendita preannunciata di cimeli era stata così così, con i pezzi più belli già andati, e se ero entrato nel capannone numero Tre e non in quelli Harley, già appartenenti ad altre attività.
Per mezz’ora sono tornato nei Nineties, magari proprio nel 1993, quando, da adolescente, aspettavo che una Softail 1340 custom fiammata e una 883 bordeaux uscissero da un capannone vicino casa mia per dare gas sul rettilineo tuonando con le loro drag pipe.
I mitici anni novanta. Come diceva sempre qualcuno, NON TI SPIEGO, NON CAPIRESTI.