20 ottobre 2021

FUORO TUTTO GARAGE SALE FEAT JOHN DOE

Fuoro tutto, non è un errore di battitura, era scritto proprio così. Un unico grande evento: quel che resta della Numero Uno e Numero Tre in vendita nel capannone di Arese. Troverai strumenti da officina (bilance, sollevatori di moto, carrelli industriali), attrezzi e un paio di opere d’arte di Lodola. Scrivanie e sedie, insegne Triumph anche su legno, una cassaforte, quadri di varie misure e qualche chicca appartenuta a Carlo TalamoCosì recitava lo scritto di accompagnamento di questo appuntamento svolto il fine settimana scorso. 

Presente JOHN DOE che ci racconta come è andata, nello scritto che segue.

Sabato scorso son stato in Viale delle Industrie 10/17 ad Arese, un indirizzo che molti di voi conosceranno, se non altro per averlo letto a piè di pagina su qualche pubblicità Harley-Davidson dei tempi passati. Un viale alberato, tanti capannoni, 3 dei quali appartenevano alla gloriosa avventura di Talamo e della sua Numero Uno e Numero Tre (due per Harley e uno per Triumph).

Ora, su Carlo Talamo s’è detto molto e credo che ognuno di noi si sia fatto la propria opinione. Personalmente non mi è mai interessato il “contorno” quanto la sostanza: amavo le moto che importava, mi piacevano le sue realizzazioni e, non sempre, le sue pubblicità. Pur avendo uno Sportstser dalla fine degli anni ’90 non sono mai stato in Numero Uno Milano e mi rendo conto solo ora quanto mi manchi tale esperienza

Ero troppo concentrato sulla moto in quanto tale per considerare, ai tempi, una passata in quella che pensavo fosse solo una concessionaria, forse un po’ diversa dalle altre ma nulla più. Devo dire che invece sabato, varcando il cancello dove sono transitate, almeno per me, le moto più belle del mondo mai fabbricate, le Harley degli anni ’80 e ’90, ho provato molta nostalgia e rammarico per un periodo irripetibile e, soprattutto all’uscita, una grande amarezza

Tendiamo sempre a mitizzare il passato e mai come in quel momento io lo feci e per di più con un pizzico di godimento feticistico: sul sedile posteriore giaceva una delle tante pubblicità che stavano appese in Numero Uno e che Talamo amava far incorniciare. Mi importava poco se la svendita preannunciata di cimeli era stata così così, con i pezzi più belli già andati, e se ero entrato nel capannone numero Tre e non in quelli Harley, già appartenenti ad altre attività. 

Per mezz’ora sono tornato nei Nineties, magari proprio nel 1993, quando, da adolescente, aspettavo che una Softail 1340 custom fiammata e una 883 bordeaux uscissero da un capannone vicino casa mia per dare gas sul rettilineo tuonando con le loro drag pipe. 

I mitici anni novanta. Come diceva sempre qualcuno, NON TI SPIEGO, NON CAPIRESTI. 


6 commenti:

  1. curiosità: i prezzi erano sensati o pesantemente influenzati dal fattore "memorabilia"?

    Luca Berlinghieri

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    1. Le pubblicità di Talamo incorniciate (un po' sbiadite dal tempo) costavano 50 euro le piccole, quelle più grandi, anche americane, sulle 80... Ma c'era veramente poco... Un casco integrale, l'unico casco rimasto, veniva 300... Un paio di alzamoto, molti scaffali, un tavolo-scrivania ovale in legno che mi è stato detto appartenesse proprio a Talamo, 400 euro, ma non so.... Cmq è tanto, è poco?... boh, io son contento di essermi preso un pezzettino di storia, di quella storia!

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    2. sono prezzi tutto sommato sensati, pensavo molto peggio.

      Luca Berlinghieri

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  2. Ho vissuto il periodo della Numero Uno di via Niccolini e concordo, resta sempre una sensazione di nostalgia, vuoto e tristezza a pensare alla magia irripetibile di quegli anni.
    Carlo, Lamberto, Marzia, Roby, Tony.. le vetrine più belle, le moto più belle, quelle per cui tutti impazzivano. Ho una foto di Carlo in ufficio. Ho "il sacro fuoco della passione", l'articolo scritto da Carlo quando andò a fuoco la fabbrica Triumph appeso sotto alla sua foto. Ho la mia sportster nel box, me l'aveva venduta Lamberto. Chi ha vissuto quei luoghi, quelle persone, quei momenti sa di cosa parlo, agli altri.. NON TI SPIEGO, NON CAPIRESTI
    Paolo 883

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  3. Io alla Numero Uno in via Niccolini ci sono stato due volte quando ero un ragazzotto, ma mi sono limitato a vedere le vetrine e le moto parcheggiate fuori. Non sono entrato perchè non mi sentivo all'altezza di un mito come era l'Harley Davidson di quegli anni. Dopo trent'anni, guardo cosa sta facendo la Motor Co. e... NON SPIEGATEMELO, NON VOGLIO CAPIRE.
    Giorgio di cantu

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