30 settembre 2020

RUN, RUN, RUN



















Mai come in questo post, corredato di moltissime foto realizzate da Lowride, le parole sono superflue. Per i fortunati che si ritroveranno ritratti, sarà una gradita sorpresa: per tutti gli altri c'è ancora una speranza. Gli scatti non sono ancora finiti: STATE SINTONIZZATI SU QUESTE FREQUENZE e seguite le pagine social del blog 👀💣. 

Per coloro che mi hanno scritto per sapere chi fosse/fossero i destinatari del post SNOB e HARLEY DAVIDSON: IL CONNUBIO IMPERFETTO e quale il nuovo progetto firmato Duecilindri, rispondo di avere un pò di pazienza. NE VEDRETE DELLE BELLE: E' UNA PROMESSA.

 

29 settembre 2020

QUADRETTI PUBBLICITA' NUMERO UNO MILANO





Chi di voi è stato almeno una volta, presso i locali della mitica concessionaria milanese di Via Niccolini se li ricorderà: per tutti gli altri pubblico la foto scattata dal sottoscritto credo nel 2013. Sulle pareti di NUMERO UNO MILANO campeggiavano i quadretti raffiguranti le bellissime e originali pubblicità ideate dal mia troppo compianto CARLO TALAMO. Pubblicità che di certo hanno avuto un ruolo importante per il fenomeno Harley Davidson nel nostro paese.

Dopo lunghe ricerche, il colpo di fortuna: arrivati proprio ieri, eccoli ritratti nella prima immagine. Ebbene si, sono proprio loro. Grazie a CORRADO PRANDO PRANDINA (appassionato di lungo corso, ritratto vicino al suo sporty completamente restaurato da Niko Colonna) e ERIKA LEVA (presente anche lei al nostro RUN con un bellissimo total stock).

👉 Segnalo che ERIKA ha ancora a disposizione qualche pezzo. Se vi interesse contattatela su Instagram. LINK HERE.

28 settembre 2020

SNOB E HARLEY DAVIDSON: IL CONNUBIO IMPERFETTO


> In oltre dieci anni di “onorata carriera” di blogger e organizzatore di Sporty Meeting, ho sempre cercato di rappresentare l’appassionato medio, senza pose snob o menate elitarie 👎. Ho divulgato questa passione senza mai attribuire alle nostre moto un ruolo di status. Sono mezzi che si possono reperire sul mercato a prezzi ragionevoli e anche il loro mantenimento non è poi così diverso da quello di una qualsiasi due ruote tedesca o inglese. La scena biker è costellata in gran parte da teschi, pelle, tatuaggi e birra: non vi è nulla di snob in tutto questo, per fortuna aggiungo.

 > Ma andiamo avanti. 

Sono sempre disponibile: rispondo a chi mi scrive, parlo volentieri e allo stesso modo con ogni enthusiast che incontro sulla mia strada, sia esso un neofita o un cultore di lungo corso. Ho sempre pensato che più siamo e più ci divertiamo 💥💥 

> Non amo ostentare, anzi ho ribadito spesso di aver modificato la mia R negli anni con sacrifici e rinunce: sono una persona normale. Ovvio che il ruolo di blogger e sopratutto i social mi obbligano a metterci la faccia, ad espormi in prima persona (video, storie, post che servono a colorare i profili) ma cerco di propormi in maniera semplice e spontanea. Spero che questo si percepisca. Scontato specificare che quando parlo di "persone normali" mi riferisco naturalmente ad un target che può permettersi una moto in garage e non deve lottare per pagare le bollette a fine mese.

> Non mi sentirete mai criticare gli altri modelli o le altre marche: a questo, ho sempre preferito esaltare le peculiarità del nostro small block. Anzi, proprio di recente ho provato Livewire, Rocket3R, FTR1200 per un nuovo progetto a cui sto lavorando.

> Non mi è mai piaciuta l’attitude di certi personaggi che giocano a fare i super esperti, i depositari della storia o della cultura custom. Peggio ancora gli SNOB e i PRESUNTUOSI: il più delle volte gente complessata. Il mio professore del liceo li avrebbe definiti MAESTRONZOLI: quelli che durante un interrogazione, dal banco alzavano la mano per rispondere, al posto di suggerire al malcapitato di turno.

Purtroppo il mondo del custom è ricco di personaggi così. Mi riferisco a qualcuno in particolare o è un post senza destinatari diretti? Presto le risposte del caso. SNOB E HARLEY DAVIDSON: il connubio IMPERFETTO!!!! 

Mi piacerebbe sapere la vostra opinione in merito 🚳


25 settembre 2020

FACCE DA LIBERATION RUN PART. 2


















Photo Courtesy of Lowride

Continua il nostro viaggio a ritroso nel tempo: ecco a voi FACCE DA LIBERATION RUN. C'è chi beve, c'è chi ride, c'è chi mangia e chi griglia. C'è chi si mette in posa e chi neanche si accorge di essere stato immortalato. Tanti splendidi scatti a cura della bravissima Alessandra Leocata 👌


24 settembre 2020

FUCKVIRUS WEEK END FEAT A VOLTE RITORNANO









Dopo una lunga assenza torna la rubrica dedicata ai motogiri e alle avventure in sella a cura dell'amico e sportsterista LUIGI MAZZEI (suo il testo che segue): vedi anche l'etichetta 👉 La rubrica del Gì & Giò.

Diario di viaggio di un fine settimana in Sportster in cui le “seconde opportunità” valgono tanto quanto le prime; ciò che conta è la voglia di cercarle, piuttosto che rammaricarsi su quelle mancate.

Proprio così, un week end fatto di imprevisti, di cambi last minute di percorso, di appuntamenti storici come il Faaker che da oltre 15 anni si ripetono immancabilmente e poi quest’anno maledettamente annullato. Un week end pensato in una domenica di luglio anch’esso fatto di “seconde opportunità”: il Piccolo S. Bernardo al posto del Col del Nivolet causa nuvoloni neri incombenti su quel versante.

Al termine di quella domenica di luglio trascorsa insieme ad alcuni altri amici della Duecilindri Orange Crew, per sopperire all’annullamento del Faaker, ci si era dati appuntamento per gli inizi di settembre per un giro verso le Alpi francesi per percorrere le strade del Col de la Lombarde, de la Bonette e de Larche, per poi, qualche giorno prima, decidere di cambiare percorso e fare rotta verso le Alpi marittime direzione Menton, attraverso il Col di Tenda e ritorno il giorno seguente dal Col di Nava.

Insieme ai miei compagni di viaggio Giuliano “Don Julio” (al mio fianco nella foto banner 2019) e Alessandro “Azzi-Jagermeister” si parte di buon mattino attraversando la Lomellina, una zona della Lombardia dove le uniche curve sono quelle delle tante rotonde che si susseguono una dopo l’altra. Strade non certamente entusiasmanti come le Dolomiti o la Val Pusteria verso il Faaker, ma che sanno regalare sensazioni vere, come l’odore di erba bagnata o il plastico involarsi dalle risaie di trampolieri disturbati dal rombo dei nostri motori.

Si giunge finalmente verso i primi rilievi del Monferrato, quando ormai è mezzogiorno passato e i languori della fame cominciano a farsi sentire. In lontananza vediamo un cartellone con una grande “M” di un Mc Donald’s, ma tra questo e il più modesto cartello della trattoria “Vinsanto”, la scelta è obbligata: si opta per un menù locale piuttosto che un semi-sintetico “Big Mac”. Una bambina di non più di due o tre anni intenta fino a quel momento a giocare per terra, si alza verso di noi e per niente impressionata dal rombo dei motori, ci saluta sorridente con un gesto della mano dandoci il suo tenero benvenuto. Lo so, sono un romantico.

Ma ecco che un imprevisto fa cambiare nuovamente il programma: una telefonata costringe il nostro compagno di strada Giuliano a tornare verso Milano. Un breve saluto e le nostre strade si dividono qui. Si prosegue incrociando sempre di più motociclisti lungo il percorso, segno che siamo sulla buona strada che ci avrebbe portato verso il confine con la Francia passando per il Col di Tenda

Una sosta al semaforo prima del tunnel che lo attraversa ci dà modo di sgranchire la gambe e decidere quale delle due strade percorrere da Breglio verso Menton: Ventimiglia o Sospel? 

Si opta per Sospel e la scelta si rivela più che felice: un percorso in discesa decisamente impegnativo fatto di tornanti e controtornanti con il mare sullo sfondo. Una gola scenografica disegnata da un torrente fino a Sospel ci guida a Menton, nostra tappa di sosta per la notte . 

Lungomare, gente sdraiata al sole e anche noi come loro in costume e ciabatte ci regaliamo un bagno rigenerante. Ci si era ripromessi uno scaramantico #fuckvirusweekend e un nostro SELFIE sulla spiaggia di Menton sta lì a testimoniarlo indiscutibilmente 💣💣.

E’ ormai sera, siamo in Costa Azzurra e nonostante il sentiment non sia proprio sereno per via del Covid che da mesi incombe nel nostro quotidiano, si respira un’aria rilassata. Un plateau di ostriche e un altro di mules frites annaffiato da una bottiglia di buon rosè di St. Tropez e la nostra “povera” cena è servita. Si rientra passeggiando sul lungomare ormai deserto, un briefing veloce per definire la strada di rientro e via a letto. 

Il mattino dopo, colazione in un nostrano Caffè Italiano ed è già ora di ripartire. Uno sguardo al meteo e le previsioni di pioggia battente sul Col di Nava ci inducono ancora una volta a cambiare percorso, non prima di aver bypassato Sanremo percorrendo le strade interne delle “speciali” del mitico Rallye della città dei fiori, facendoci attraversare caratteristici paesi arroccati dell’interno come Dolceacqua, Apricale e Bajardo. Un breve tratto di autostrada ci porta a Savona e da lì si risale verso l’interno per statali in cui abbondano i faggeti e vigneti del Monferrato finché, così come il giorno prima, i languori dell’appetito vengono calmati deviando a dx verso una caratteristica “Trattoria della Stazione” per gustare all’ombra di un bersò la sua cucina tipica piemontese. Mancano ormai poco meno di 100 km a casa, si rientra in autostrada ad Asti verso Milano. Non abbiamo incrociato neanche un’area di servizio prima del nostro ingresso in autostrada, siamo quindi costretti a fare l’ultimo pieno al primo distributore che incontriamo e qui l’unica amara sorpresa dei nostri cambi di programma:  l’“oro verde” dell’area self Tamoil: 2,099 euro per 1 litro di benzina, almeno il 40% o 60 centesimi in più di un qualsiasi distributore autostradale. Un autentico furto legalizzato.

Sguardi perplessi e rassegnati tra me e Ale, ma purtroppo non possiamo fare altrimenti, d’altronde una nota stonata doveva pur capitarci, meglio questa che altre.

👉 Bilancio complessivo: 700 km percorsi, due giornate tra strade piacevoli, campagne assolate, montagne suggestive, mare, ottima cena, bella compagnia per quanto ridimensionata rispetto alle premesse, alla fine le “seconde possibilità” si sono rivelate più che positive, basta solamente cercarsele. Ricordatelo sempre.


23 settembre 2020

DAMIANO CAPUTO FEAT UNA PASSIONE A TUTTO GAS







Non solo un imprenditore con il pallino delle belle motociclette: DAMIANO CAPUTO è molto di più. 👉 Nella sua collezione pezzi rarissimi ma anche molte special da lui ideate (nelle foto una piccola selezione): alcune le abbiamo ammirate allo Sporty Meeting e al MBE altre le avrete viste sulle riviste di settore o trionfare nei bike show di mezzo mondo.

Amico, compagno di avventura nel progetto 100%CARBON e ideatore di XRTROFEO, Damiano è stato colui che, in tempi non sospetti ci ha ispirato ad animare un Liberation Run nel caso in cui il meeting non fosse andato in scena. A LUI IL NOSTRO GRAZIE.
👉 Purtroppo la scomparsa dell'amico fraterno, il fotografo Pietro Lazzarini, pochi giorni prima del nostro run, gli hanno impedito di esserci. 👉 Proprio nelle scorse settimane Damiano, con il supporto di GALLERY MOTORCYCLES ha iniziato a lavorare alla sua prossima special, su base sporty, che presenterà al MOTOR BIKE EXPO 2021: quanto prima sapremo con certezza se vedremo questa preparazione (SARÀ QUALCOSA DI SPETTACOLARE) all'interno dello stand di Duecilindri. 

🔥🔥🔥 Stiamo valutando la fattibilità di essere presenti o meno con uno spazio a Verona come abbiamo fatto nella precedente edizione. Incrociamo le dita e in ogni caso faremo il tifo per lui 💣💣💣