31 maggio 2012
ll Vintage pensiero
"Diciamoci la verità: è buffo accorgersi di come l’uomo, il motociclista nel nostro caso, cerchi di distinguersi dagli altri individui per temerarietà, look, stile, confondendo, di fatto, la maniera originale col manierismo.
L’increscioso misunderstanding lo porta a conformarsi a modelli preconfezionati, che danno luogo ad aggregati di biker dall’aspetto simile, dal mezzo simile, dallo stile simile, alla ricerca affannosa perfino di un’identità simile, dai molteplici punti in comune, in assoluta antitesi con l’iniziale esigenza di esclusività di modo di vivere e di essere.
Tutto ciò è, in fondo, comprensibile, poiché il bisogno di appartenenza crea il branco, con le sue dinamiche simbiotiche, che si traduce nel nostro caso in individui a cavallo di una moto, uniti forse dalla stessa passione e dall’oggettivo vantaggio di essere più protetti nel caso di lunghi viaggi.
Spesso mi diverto ad osservare fenomeni bizzarri quali la ricerca di una foggia “vintage” del mondo HD, dove diventa discriminatorio l’aspetto tecnico del mezzo, che, se fatto di ferro troppo giovane e magari sprovvisto di carburatore, procura la minaccia di scomunica.
Questa diventa tristemente effettiva se, malauguratamente, il mezzo ha un motore con più di milletrequaranta cc e che, magari, non si avvia con il kick start.
Vorrei essere chiaro: nulla in contrario per iniziative, raduni, convegni, manifestazioni ed adunate a tema.
Credo, anzi, sia molto interessante partecipare ad un simposio di bellissimi ferri vecchi, che ricordano le origini, dove contemplare l’evoluzione del costume, della tecnologia e degli stili ha una valenza sociale, oltre che prettamente tecnica.
Osservare motociclette con mezzo secolo di storia sulla ghisa è sicuramente cosa entusiasmante, così come apprezzarne la tecnologia ormai obsoleta, ma oltraggiosamente all’avanguardia per quei tempi. Quante strade, quanti kilometri, quanti venti e quante piogge questi meravigliosi mezzi hanno attraversato.
Il problema, secondo me, è il “vintage pensiero”, quello che sfoderano molti dei simpatici possessori di tali meraviglie. Diciamo che affermazioni del tipo “non è una vera Harley se…” oppure “l’iniezione ha distrutto le Harley” o anche “il cruise è una cosa da fighette (??)” ed ancora “il vero biker non ha il parafango davanti...” mi fanno, quanto meno, sorridere. E ce ne sarebbero tante altre, espressioni che, qua e là, un po’ tutti abbiamo avuto modo di ascoltare almeno una volta, come se l’uso della tecnologia moderna fosse in qualche modo esecrabile.
I “vintage thinker” dimenticano che il mezzo che hanno sotto il culo era tecnologicamente molto avanzato in quei meravigliosi anni in cui nasceva, permettendo ai possessori dell’epoca di scorazzare per qualche freeway dall’alto della propria meraviglia tecnica.
Personalmente, odio questa contrapposizione di stile che diventa pensiero, motivo di cieca appartenenza che va oltre quello che dovrebbe essere l’unica vera ragione per aggregarsi, ovvero FARE STRADA insieme. Ritengo non sia importante con quale ammasso di ferro uno divori l’asfalto, né che occorra ricorrere al carbonio 14 per certificarne l’età.
Una cosa buffa mi è poi capitata ad uno di quei bellissimi raduni per ferri vecchi dove, al termine della serata in una club house, con tanto di stanche membra all’interno dei propri sacchi a pelo, sono scattati luccicanti Iphone supertecnologici per le consuete telefonate serali ed i messaggi della buona notte… Ma come? Tutti fuori a cercare legna per il fuoco, altro che! Fuori da quei sacchi a pelo, che servono per i segnali di fumo!
A questo punto mi aspetto siate duri e puri in toto: niente modernità inutile, ma un fantastico Motorola, piuttosto, che per dimensioni e ingombri ricordi una scarpa da tennis, magari corredato di una bella effige con il ritratto di Antonio Meucci. Questo è il vostro cellulare. Un po’ di coerenza, per favore, la diavoleria tecnologica mi suona “comunicatore di scarsa purezza”!
La “vintage school” tutta d’un pezzo attanaglia anche qualche famoso narratore del mondo Harley, contrario a qualsivoglia diabolica tecnologia recente (almeno negli intenti). Certamente, scriverà i propri romanzi e gli articoli per le riviste di settore con la “Olivetti Lettera 22”, tanto cara a Montanelli e alla Fallaci, piuttosto che con quegli accidenti di Ipad o pc, così poco carichi di storia e freddamente efficienti. Troppo facile.
La realtà è che non bisogna perdere di vista la vera natura dell’essere arlista e cioè la volontà di sfidare la strada con mezzi non sempre adatti, per peso e qualità ciclistiche, a molti contesti ambientali. La scelta di questa moto deve unire incondizionatamente chi ama queste bicilindriche, senza se e senza ma, e soprattutto senza fastidiosi atteggiamenti di appartenenza classista sulla base dell’anagrafe del mezzo.
Tanto, da qualsiasi parte tu la voglia vedere, esisterà sempre qualcosa di più vecchio e pregiato di ciò che possiedi e magari anche qualcuno che, in virtù di questo, avrà un atteggiamento snobbish nei tuoi confronti.
Inutile vero?"
testo di L1811 ed estratto dal blog http://www.1811mcl.blogspot.it/
FreeSpirit parts for Sporty - Pignone
due colorazioni possibili, nero e rosso |
questa è la centralina aggiuntiva di piccole dimensioni |
L'azienda vicentina Freespirit produce parti performanti per Buell, Harley e Triumph.
Pinze, scarichi, centraline, pedane, mascherine frontali sono solo alcuni esempi.
Se andate sul loro sito noterete tra gli tanti accessori anche due tipologie di pignoni; pignoni con dentatura differente a quella stock.
Potete decidere di incrementare la spinta ai bassi regimi (e avere maggior girimotore ad alta velocità) oppure aumentare la velocità massima (e ritrovarvi a meno girimotore ad alta velocità).
Dpende tutto dal tipo di guida ed uso che fate; stare in autostrada a 130/140 kmh e avere un migliaio di giri in meno è una ottima cosa per il motore e per le vibrazioni.
A voi la scelta, in ogni caso a quanto ho sentito dire è una modifica che si sente eccome!
Da quanto ho sentito il tachimetro rileva i giri in base alla rotazione del pignone, per cui se volete avere l'indicazione precisa dovrete comprare anche questa piccola centralina aggiuntiva di ridotte dimensioni (non è indispensabile, penso che l'errore sia davvero minimo).
A proposito; se qualcuno di voi a fatto questa modifica e ci vuole raccontare la sua esperienza, ne sarei felice!
30 maggio 2012
Sliding Doors - XL1200S
Ribadisco il fatto che Duecilindri blog non tratta e apprezza solo le sportster preparate in chiave racing o sportive ma ama tutte le customizzazioni fatte con gusto e coerenza.
Sono certo che chi segue quotidianamente questo blog lo sappia bene!
Mi piacciono moltissimo i chopperini, il vintage look su sporty moderne, le genuine old bike, le street racer bobber e talvolta anche qualche accrocchio fatto bene.
Ovvio che avendo una sportster modello R, mi sono orientato per forza di cose verso lo sportivo; chissà se avessi comprato la XL standard come sarebbe oggi la mia motocicletta. . .
Chissà . . .magari come questa in foto.
Ci troviamo di fronte ad una bella XL1200S del 2002 e anche se le categorie e le etichette in generale non mi piacciono, voi come la definireste?
Street racer, chopracer, o semplicemente . . .
Sportster Racing style ammortizzatori
Intendiamoci, in tema di sospensioni posteriori, non esistono solo gli Ohlins!
Se volete degli ammortizzatori con il serbatoietto per la vostra sportster avete solo l'imbarazzo della scelta.
Progressive, Bitubo, Hyper Pro, WP, Gatz sono solo alcune delle possibili alternative che offre il mercato; a voi la scelta!
La differenza, in ogni caso e a prescindere dal serbatoietto, rispetto a quelli stock la noterete eccome!
29 maggio 2012
Un commento al commento!
Potrei limitarmi a pubblicare le foto per rispondere al commento di UN anonimo al post Captain_America_Racer, nel quale asserisce che gli ammortizzatori gialli (Ohlins o non Ohlins) sulle harley non c'entrano nulla!
Cito testualmente: Gli ammortizzatori gialli, Ohlins o non Ohlins, sulla sportster non li reggo; stanno bene sulle jap replica superbike AMA '80, Suzuki, Kawa, Yamaha e Honda, ma la sportster se proprio proprio, meglio stock che accrocchiata dal rigattiere.
Come si può dire una cosa del genere? Meglio stock? Follia!
Inizialmente ho pensato ad una burla di qualche amico, perchè mi sembrava una cosa fuori dal mondo. Posso accettare il fatto le preparazioni sportster in chiave sportiva possano piacere o meno o che il nostro lettore non sia un amante del colore giallo ma affermare una eresia del genere è troppo. Forse anonimo non conosce bene la scena custom e non sa che c'è tutta una corrente di preparazioni in cui questi tipi di sospensioni sono un vero e proprio MUST!
Forse pensa che le sportster debbano avere un sempre e per forza un custom classic look, forse è alle prime armi, in fondo è inutile che stia a perdere tempo, qualche lettore ha già risposto per me. Per anonimo: gustati queste sporty, sono solo qualche esempio!
Con rispetto sempre.
XLH 883 del 1993 at Numero Uno Milano
E' sabato mattina, sono in via Niccolini a Milano, proprio di fronte al dealer H-D Numero Uno. Ci sono parcheggiate special, serie limitate, Cvo, Touring e De Luxe, ma la più ammirata è lei; questa bella XLH del 93 color canarino.
Tenuta benissimo e total stock, questa sporty ha carattere da vendere, molto di più di tante americane ben più blasonate. Voci di corridoio dicono che il proprietario l'abbia scovata a Monza e l'abbia avuta ad un prezzo equo; sono modelli che tengono molto bene sul mercato dell'usato, questo è da sottolineare. Se pensate che all'epoca costavano diciotto milioni di lire e ora si trovano intorno ai 6 mila euro . . . . fate i vostri conti.
E vogliamo parlare di questo giallo canarino? ...mi garba parecchio.
E vogliamo parlare di questo giallo canarino? ...mi garba parecchio.
Sirmione Harley days
Premesso che Sirmione è un piccolo angolo di paradiso turistico, non posso che complimentarmi con i dealer di Brescia e Verona per la scelta della location.
Il lungo viale è letteralmente invaso di harley, tanto ben disposte da sembrare un tutt'uno con il paesaggio; magico!
Il Sirmione Harley days è un pretesto per passare una giornata in compagnia, stare insieme e godersi qualche bella moto genuine o modificata, non ha senso aspettarsi miriade di stand e preparatori.
Lo "spettacolo" lo facciamo noi.
Alla partenza a Milano siamo quasi una decina di moto, tutti i modelli sono rappresentati; non solo sporty (purtroppo). Il sottoscritto ha sfruttato i servigi della Bruna (xlh 2001) poichè più adatta a portare il passeggero, una moto sempre godibile e piacevole da guidare.
La giornata trascorre serenamente e anche la Patty (la mia morosa, anch'essa stranamente della squadra) sembra apprezzare il raduno. Qualcuno lamenta la mancanza di preparatori (unico presente Gallery) ma se ci pensiamo bene li vediamo praticamente ovunque, per cui se per una volta non ci sono . . .
Anzi è stata l'occasione buona per godersi il parcheggio e ho constatato ancora una volta che le sporty sono il modello più rovinato in assoluto!!!!!!
Noto ad esempio moltissimi apehangers alti (ma alti) sulle forty eight, oppure l'accoppiata cupolino e schienalino sulle R (???).
Non credete anche voi che il cupolino e lo schienalino siano gli estremi opposti, o l'uno o l'altro. Frivolezze a parte, cosa c'è di meglio di una domenica con il sole, la fidanzata, la moto e gli amici in un bel posto!!
Credo proprio nulla: BELLA GIORNATA!!!
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