Ho conosciuto JO CAPPITTA all’edizione 2018 di Sporty Meeting. Fotografo
per passione, dalla vicina Francia raggiunge Grazzano Visconti in sella al suo
Forty-Eight personalizzato. Mi fornisce un sacco di bellissimi scatti della
manifestazione e rimaniamo in contatto nei mesi successivi. Nel mentre inizia una
collaborazione con alcune importanti riviste del settore custom d’oltralpe. In
seguito, quando mi comunica di aver venduto lo sporty per un softail street
bob, viene annotato sul mio libro nero e per un po’ ci perdiamo di vista. La
frase tornerò presto in sella ad uno small block l’ho sempre considerata di
circostanza e non ha mai attenuato con nessuno e in nessun modo il mio rancore (tra virgolette ovviamente).
E invece Jo non raccontava storie: stava solo cercando lo sporty giusto,
meglio se un ironhead e meglio ancora se del suo anno di nascita. Il caso vuole
che, dopo una lunga ricerca si imbatta in un XLS del 1980 di provenienza
americana. Il prezzo e le condizioni fanno chiudere la trattativa in tempi
record.
La moto raggiunge il suo garage in concomitanza con l’inizio della
quarantena. La manualità e la fantasia abbondano e anche l’attrezzatura non manca nel garage
della famiglia Cappitta; la moto viene allestita completamente dal suo owner.
Un lavoro fatto in economia ma con tanta passione e tanto impegno. Quasi 100
ore di lavoro complessive per realizzare Black Betty. Jo vernicia di nero
moltissimi componenti e costruisce da zero alcune parti. Il risultato è un
chopperino trasversale molto particolare e non di facile classificazione. Personalmente
apprezzo coloro che si cimentano in
avventure come queste: Jo mi racconta di aver avuto più di un
contrattempo durante le fasi della lavorazione e che proprio questi ostacoli e il desiderio di risolverli saranno i momenti che ricorderà con
più intensità. Infinite le ricerche sui tutorial e altrettante le telefonate ad
amici meccanici. In un periodo come quello dell’emergenza virus, avere la testa
impegnata in una sfida come quella di personalizzare la propria sporty ha anche
un importante effetto terapeutico. La prima accensione e il primo giro intorno al palazzo
rimarranno impressi a lungo nella memoria di Jo Cappitta.
Potete seguire JO CAPPITTA sulle sue pagine FB e IG Jo Cappitta Motorcycles Photography e segnalo fin d'ora che apparirà sul prossimo numero di Lowride, all'interno dello spazio denominato Fatte in Casa.
Ottimo lavoro!!!
base del progetto per me il massimo. davvero un risultato notevole visto il carattere artigianale. Bravissimo.
RispondiEliminatc
Grazie mille !
EliminaUN LAVORO NOTEVOLE!!!!!!
RispondiEliminaUn grande grazie !
EliminaOgni volta che leggo post in cui ci sono persone che riescono a farsi tutto in garage mi sento un incapace Mi piace tanto il tuo sporter JO. bravissimo
RispondiEliminaLuca Taranto 883C
Grazie Luca !!
EliminaModello di partenza top. Sicuramente bravo Jo nell'aver fatto tutto lui, il risultato finale a metà strada tra un ascrambler e un chopperino personalmente non mi esalta: togliere il peanut e mettere una sella tipo moto stradali anni '70 allontana troppo, per i miei gusti, questa Ironhead dal family feeling XL.
RispondiEliminaMontare poi un apehanger e un sissybar insieme a richiami scrambler tipo griglie faro e telaio è una scelta sicuramente coraggiosa e innovativa, ma il risultato finale non mi esalta.
Grazie per il tuo commento, questa preparazione è solo temporanea e a causa della quarantena del virus, non appena avrò i mezzi, un vero chopper nascerà da questo XL ;-)
RispondiEliminaA me piace molto questo chopperino
RispondiEliminaGrazie mille
EliminaSecondo me stona solo la sella che appesantisce la linea della moto, bellissimo filtro aria e tappo serbatoio!
RispondiEliminaComplimenti per le capacità tecniche!
Gian Marco
Grazie Gian Marco
RispondiEliminaBravissimo Jo: solo per aver fatto tutto da solo hai la mia stima.
RispondiEliminaRoadkiller
Alora grazie di cuore Roadkiller, me fa molto piacere :-)
RispondiElimina