testo di Luigi "Il Giò" Mazzei
Un giretto domenicale in questo caldo anticipo di primavera,
di soli 110/120 km, fatti nella “bassa” del pavese, dove il massimo di una
curva era quella di una rotatoria e la pendenza maggiore era quella di un cavalcavia, in sé non avrebbe niente di
emozionante e men che meno di avventuroso da foto-raccontare, se non fosse
perché magari uno vorrebbe decantare, davanti a una birretta con gli amici, la
sua “ars amatoria” di una gita in “camporella” fatta con il proprio
“zainetto”(ricordate il mio invito finale del mio ultimo Elefanten-post? http://bit.ly/1nTwh7Q).
Però, se uno prova a vedere il video “We believe” http://bit.ly/1p7M2G9 e poi pensa di poterlo
vivere da protagonista dentro quel chilometrico serpentone, beh io credo che a
quel punto la sua opinione cambierebbe di 360°.
Questo è quello che effettivamente è avvenuto domenica
scorsa, ovvero: vivere la moto in sella alla propria moto. Uscire dal box questa volta in sella al mio Springer
“MiAlma”, raggiungere il ritrovo nel piazzale della Metro a Cesano Boscone,
salutare vecchi e nuovi amici che man mano che passavano i minuti diventavano
sempre più numerosi e da lì partire per la 1° edizione del Flashmob Run.
Un’adunata spontanea, nata quasi per caso, una sfida già per
gli organizzatori stessi per riuscire a realizzare un Run che ha visto per la
prima volta coinvolti ben 17 Hog-Chapters, da Milano a Brescia, Bergamo, Varese
e poi Pavia, Savona, Alba, Torino … e un imprecisato nugolo luccicante di
cromature di marmitte che dalle varie strade del Nord Italia convergevano verso
un unico punto di arrivo in cui si potevano contare oltre 1.000
“bikers&babies”.
Questo, in sostanza, è quanto è stato il “Flashmob Run” di
domenica scorsa: un Run vissuto da protagonista, fianco a fianco a centinaia di
altri bikers in un variopinto serpentello di “ferri”che tra il primo e il
secondo semaforo sulla Vigevanese si poteva misurare a spanne in qualche
centinaio di metri di moto e che man mano che ci si muoveva verso la
destinazione, giá alle porte di Pavia vedeva allungarsi in un “serpente” di 1-2
km., fino ad arrivare alla destinazione finale fissata a Voghera dove il
“serpentone” ormai si poteva misurare in oltre quattro chilometri e il contare
le moto presenti era un esercizio di stile buono soltanto per qualche ufficio
di statistica.
La stessa destinazione finale non poteva avere “location”
migliore e in linea con la madrepatria delle nostre”babies”: il Cowboys’ Ranch
di Voghera - http://www.cowboys.it/ - dove
solo una parte dei nostri “cavalli di acciaio” hanno potuto trovare ospitalità
nell’area interna del maneggio e il cui colpo d’occhio dalla gradinata era da
pelle d’oca.
Il resto della giornata è stato un susseguirsi di saluti, di
mani che si stringevano, di abbracci, di una fetta di pane e salame e un
bicchiere di vino condiviso con amici conosciuti in precedenti “Run”, tutti
accomunati dalla medesima passione: quella per le nostre “due ruote” che mi ha
fatto riportare alla mente quel “è
bbella ‘a moto”, una frase detta anni fa con l’enfasi di due occhi sgranati
di un ragazzo del mio paese di origine che pur portando con sé gli evidenti
segni di una incolpevole disabilità mentale, aveva chiaramente percepito
l’emozione che può suscitare in ciascuno di noi il luccichio di una cromatura,
il rombo di una marmitta.
Alla prossima, amici, e come dico sempre … “vivere la moto
in sella alla propria moto”.
Gi&Giò
Ammazza quante moto.
RispondiEliminaBravo Luigi.
Nano71
Ciao Luigi..per quello che scrivi...io deduco chi sei...pertanto..spero proprio tu venga al 3° RUN !!!...e poi ricorda che ti devo un caffè!....ciao By Rave
RispondiEliminaGrande luigi.
RispondiEliminaxtf
Che figata.
RispondiEliminaInsomma cominciamo ad avere anche una sotto rubrica fissa per eventi vari, mi pare di capire ! Bene! Bravo Luigi
RispondiElimina@rave: a meno che la vacca che ho in stalla non decida di partorire proprio quel 17/5, per me sarà solo un piacere condividere la strada con tutti voi.
RispondiElimina@ Enrico: come posso dire di no a un amico che mi ospita nella sua casa offrendomi addirittura una delle sue stanze per riempirla dei miei "ingombranti bagagli" e a tutti voi che mi "adulate" con i vostri entusiasti commenti?
Posso solo impegnarmi a fare il mio meglio per ringraziarvi delle attenzioni che mi dedicate.
L'intento/sfida è che questo sia di stimolo anche per tutti voi, frequentatori/lettori del blog, a far uscire dalla propria penna le sensazioni che si provano "vivendo la moto in sella alla propria moto" (mi sa che questo claim dovrò registrarlo prima che qno mi freghi i diritti d'autore).
Gi&Giò
Ancora grazie, Luigi per questi sogni ad occhi aperti.
RispondiEliminaMALPO
Bravo Paolo e Luigi per la rubrica!
RispondiEliminaUfo 80