16 maggio 2023

CEDRIC MARTIN CAFE RACER STYLE







QUASI IMPOSSIBILE RESISTERE AL FASCINO DI UN CAFE RACER VERO, AUTENTICO, DOTATO DI COMPONENTI HANDMADE, CHE TRASUDA PASSIONE DA OGNI GUARNIZIONE. GUSTI PERSONALI A PARTE, CI SONO MEZZI CHE RIESCONO SEMPRE AD EMOZIONARE.

Il termine Cafe Racer nasce in Inghilterra alla metà del secolo scorso e si contrappone idealmente alla cultura chopper in voga nello stesso periodo oltre oceano. Se il trend americano si focalizzava più sul confort, caratteristica fondamentale per percorrere lunghe distanze, grazie alla sua tipica posizione di guida in modalità poltrona, lo stile anglosassone era pensato per brevi tragitti a gas spalancato, all'interno delle arterie dei grandi agglomerati urbani. L’etimologia della definizione è chiara; mezzi da esporre fuori dai cafè, ma in tutto e per tutto racer grazie alla ciclistica migliorata, ad una postura in sella sportiva e al motore vitaminizzato. Ne è un esempio significativo la moto ritratta in questi scatti di Daniele Grassi

Gli ingredienti ci sono tutti: mezzi manubri accoppiati a pedane arretrate, carena anteriore e serbatoio in lamiera battuta fatti a mano, codino in vetroresina. L’impianto frenante mixa elementi Brembo e Tokico, lo scarico è un classico Supertrapp due in uno e il propulsore di provenienza Buell X1 respira grazie ad un cornetto filtro in vetro. Il proprietario si chiama Cédric Martin, ha 45 anni, vive a Strasburgo in Francia. 

Lavora nel campo dell’edilizia ma fin da piccolo ha una passione smisurata per il mondo dei motori made in U.S. Nel suo garage convivono panhead, shovelhead, 1340 evolution ma anche auto d'epoca, come Chevrolet El Camino del 1960 e una Impala del 1959. Quest'anno ha già fissato sul calendario due appuntamenti a cui non mancherà per nessuna ragione al mondo. Il 120° anniversario a Budapest e Sporty Meeting 2023

Per lui sarà la seconda volta a Grazzano Visconti e noi saremo onorati di esporre la sua motocicletta nell’area Circle.  

Articolo apparso su Lowride, April '23 issue

3 commenti:

  1. Bella CR, apprezzo molto cupolino e serbatoio battiti a mano, lavoro di grande artigianalità e che in questo caso giustifica l'esclusione dell'iconico peanut tank. Molto particolare anche la primaria aperta a cinghia... Sarà un onore parcheggiarla nel Circle!!!

    RispondiElimina
  2. Bella motocicletta mi piace molto.
    Gian Marco

    RispondiElimina
  3. Davvero molto bella. Visto l'enorme lavoro sulla carrozzeria in alluminio, avrei completato con un codone dello stesso materiale, per coerenza.

    RispondiElimina