Non
importa che abbiate a disposizione un’ Harley degli anni 40 o una del 2010, una
Triumph o una Moto Guzzi, una commercialissima moto giapponese o una
ingombrante BMW o ancora un vecchio cross mono 4 tempi.
L’importante
è seguire le poche regole obbligate, togliere tutto il superfluo,
ridurre il serbatoio ad una lattina di birra, un paio di cerchi di uguale
misura vi faciliteranno il compito, magari da 16 oppure da 18 o ancora da 21,
meglio se a raggi, ma è tutta una scelta personale.
A
discapito del confort dovrete sostituire gli ammortizzatori posteriori con una
coppia di barre rigide, possibilmente molto corte, le forcelle le sfilate di
una decina di cm e portate tutta la moto il più vicino possibile all’asfalto.
Via i
parafanghi.
Togliete
i terminali dagli scarichi, è importante che i collettori siano corti, liberi e
che quando accendete la moto vi possano sentire anche i vostri parenti emigrati
dall’altra parte del mondo, sicuramente li avete perchè siete tutti un po’
terroni. Fatevi una sella piccola, minuta, bassa. Via la
strumentazione, e magari anche il faro, a favore di uno piccolino da 7 o 8
pollici, via le frecce, via i comandi a manubrio, bastano un paio di switch per
l’accensione del faro e dello starter, il clacson non serve perchè già sarete
dotati di una coppia di marmitte che faranno notare a tutti il vostro arrivo.
Scegliete
un manubrio basso o dritto, oppure 2 semimanubri da corsa, evitate quelle cose
tipo manubrio a corna di bufalo o manubri troppo larghi, sono una tamarrata.
L’impianto elettrico va tagliato e accorciato oppure ricostruito custom. Via
la scatola filtro dei carburatori a favore di tromboncini o cornetti aperte.
In
sintesi togliete, togliete, togliete, anche il posto passeggero, meglio andare
da soli, così nessuno vi romperà le palle.
Poi
abbassate, rendete tutto il più semplice possibile, e ricordate quello che non
c’è non si rompe…
I bobber
sono come gli spaghetti con il sugo, per farli servono: gli spaghetti (tanti),
i pomodori, le cipolle, l’olio extravergine, il formaggio grattuggiato, se ci
mettete robe in più non avete capito un zzoca!"
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