Accolgo l’invito fatto dal buon
Paolo un paio di mesi or sono e che qui gentilmente ci ospita, postandovi le foto del
mio Sporty-R “Giò” in assetto da viaggio, come a me piace pensarlo e
cavalcarlo. Quelle che vedete sono state
scattate domenica 18 novembre, rientrando dal BARCOLLO MA NON MOLLO 2012 (evento organizzato dal Milano Chapter e che nasce dalle ceneri del fù Pallequadre del periodo Talamo - ndr).
Un ride, per chi non lo sapesse,
in cui una banda di “cavalieri della notte” in sella al loro purosangue
d’acciaio, in una serata di fine novembre, sfidando le condizioni meteo, le
mogli, le fidanzate, gli amici che li compatiscono dando loro del c…, etc, si
avventurano per statali e passi di montagna dagli incerti colori del buio che
avanza e con una destinazione finale che si conosce solo all’arrivo ormai a
notte fonda, dopo circa 6-7 ore di viaggio, ad andar bene… quelle dell’ultimo,
ben 9.
Tornando invece al mio R, non me
ne vogliano i “puristi dell’estetica” nel vederlo “appesantito” dal rack
portabagaglio a sgancio rapido (almeno quello, sì!) con annesso sissy, ma è
l’unica soluzione che ho dovuto inevitabilmente adottare in alternativa allo
zaino in spalla (ho provato anche quello in un mio precedente Barcollo), che
per chi come me, dall’età non proprio verdognola, fa una media di circa 500 km.
in sola andata, la sensazione all’arrivo non è proprio delle più piacevoli.
Quanto al resto, se escludiamo
la targa spostata in basso (anche per motivi “tecnici” per il rack di cui
sopra, oltre che estetici) e i soffietti anteriori che mi ricordano i miei anni
’70 del Kappa e di chi aveva la fortuna di averlo (non mia, purtroppo), le
altre modifiche sono tutte non visibili e fatte per il piacere del sottoscritto
che lo cavalca, in quanto ho cercato di conservare il look “genuine” della
Casa.
Nel dettaglio: scarichi
Khromewerk da 2,5’’ dal sound corposo e profondo uguali agli originali “a
sigaretta”, filtro aria K&N ma con cover originale e molle anteriori
Progressive che mi hanno migliorato di tanto la ciclistica anteriore (grazie a
Paolo per il consiglio). Un’alternativa estetica che
utilizzo per brevi uscite in solitaria è una sella “solo seat ” originale che
enfatizzano la curva sinuosa del fender, simile ai fianchi di una bella donna.
Stop.
Next step: sostituzione degli
ammortizzatori post. con altri similari Progressive con medesima escursione,
quindi non ribassate e sto meditando, ma non sono ancora convinto del tutto, se
“bucherellare” qualcosa tipo leve al manubrio freno e frizione nonché quelle al
piede, cover cinghia e paracalore colorandoli di nero opaco. Tornando infine al Barcollo,
vorrei raccontarvi un piccolo aneddoto del variegato mondo dei bikers o
presunti tali. Mentre ieri si stava discutendo
sul rientro a casa, vedo un “ultrista” che armeggiava al suo navigatore per
impostargli la strada che lo guidasse a casa (da Viareggio non da Città del
Capo!). Nell’affannarmi per spiegargli la mia soluzione, del resto molto simile
a quella che lui stava impostando, ovvero “dal lungomare di Viareggio…sempre
dritto fino a Sarzana… da lì, deviare a destra in direzione Parma e poi A1
verso Milano”, desisto dalla spiegazione essendomi reso conto che stavamo
parlando due lingue diverse.
Solo successivamente, mentre
stavo costeggiando il Magra che quasi idealmente era lì a dividere i nostri due
mondi, ho realizzato l’equivoco del nostro “dialogo tra sordi”!
La sua “Cisa” era semplicemente
diversa dalla mia!
Quella del giovin signore,
scusate, ma fatta eccezione per alcuni di mia personale conoscenza che macinano
chilometri a più non posso, gli altri, ancor di più se viaggiano con lo stereo
“a palla”, faccio fatica a chiamarli “motociclisti”, era la nuova e veloce A15
che correva di fianco, sulla sinistra alla mia, la vecchia e sinuosa Statale
62!
Chiaro segno del tempo che
passa.
Fate vobis …, Luigi "Giò"
Bella Gio'!
RispondiEliminaBello scritto e bella moto!
Sarà anche abbastanza genuine ma bella è di suo per cui . . .
Nano71
MI PIACE!!!!
RispondiEliminamarcoFG ... che non stà per foggia! :)))