Nota del
blogger:
Nonostante
il nostro Luigi non abbia usato la sportyR per la sua cavalcata solitaria, ma
la springer, chiuderemo un occhio per la "ragion di stato".
My
Italy Riding Alone: il ritorno alle origini
Poco più di
2600 km a/r dalla Lombardia, terra di adozione, verso la Lucania, mia terra di
origine, percorsi “in solitaria” su statali e strade d’altri tempi in sella
alla mia Heritage Springer. Un viaggio dove, più che il tempo, contano i luoghi
visitati, le persone incontrate. Un viaggio
in “solitaria” è un’esperienza che va oltre il “vivere la moto in sella alla
propria moto”: comincia ancora prima del giorno di partenza.
Studiare il
percorso usando le carte stradali, pianificare le soste notturne, ma
soprattutto prepararsi mentalmente a un viaggio dentro sé stessi, un mettere
alla prova le proprie capacità di affrontare le varie situazioni possibili.
E’ con
questo spirito che anche quest’anno ho intrapreso il ride da me
denominato "My Italy Riding
Alone". Un viaggio
“in solitaria” verso la Basilicata, terra di origine, in sella alla mia
Heritage Springer, privilegiando, come nei due precedenti, strade a
“scorrimento lento” lungo una dorsale nord-sud-nord di un’Italia “minore”, dove
quella “maggiore” è fatta di città solo più popolate.
Da Milano,
verso Bologna, scendo a Firenze attraverso il Passo Raticosa e il Passo della
Futa e poi Siena.
Lungo
vecchia "Cassia" in Val d’Orcia, con le colline senesi e i cipressi a
far da cornice a una delle strade più panoramiche d'Italia, passando per
antichi borghi come Bagnovignoni con la sua vasca d’acqua calda termale arrivo
a pernottare a Genazzano nei pressi di Roma. Il giorno
dopo, mentre salgo per i tornanti che portano all’Abbazia di Montecassino,
intatta nella sua imponenza benché ricostruita, il pensiero va ai soldati morti
per la nostra libertà e la democrazia. Proseguendo
sempre su strade interne, arrivo sotto una pioggia battente a salutare la
Basilicata in prossimità del Vulture, per fare rotta verso i vicini Laghi di
Monticchio: due specchi d’acqua incastonati nel verde della zona vulcanica
circostante, mentre dall’alto domina la Badia di San Michele.
“Questa terra è la mia terra”, cantava Woody Guthrie con la sua chitarra
raccontando la sua America.
La mia è
quella delle ginestre in fiore lungo la strada che si inerpica all’interno
della foresta Gallipoli-Cognato, dei paesaggi e di paesi come Pietrapertosa
sovrastato dalle Dolomiti Lucane, di Craco, ridotto a rovine per le frane degli
anni ’70, di Matera, la Città dei Sassi, recentemente proiettata a un rilancio
dove il turismo si associa alla cultura, essendo una delle sei città candidate
a Capitale Europea della Cultura nel 2019. La mia
stessa “solitaria” voleva rappresentare una testimonianza a favore della
candidatura, coinvolgendo le persone incontrate e facendo apporre la loro firma
sulla mia “Supporting Tee” per
Matera 2019.
L’incontro
con i nuovi amici del locale Indian Bikers Mc segna un “momento biker” e crea
le premesse per future strade da percorrere insieme.
Ma è già
tempo di ripartire. Ancora una
volta riprendo strada lungo la dorsale appenninica tra il Matese e il Gran
Sasso, arrivando in serata alle Gole di Antrodoco, teatro della prima guerra
del Risorgimento. Il giorno
dopo, percorrendo la vecchia “Salaria” giungo al Lago di Piediluco, mentre
pochi km dopo si apre lo scenario delle Cascate delle Marmore e, ancora oltre,
Castiglione del Lago, borgo storico sul Trasimeno. Ormai è
giorno inoltrato e mancando ancora molta strada è inevitabile dover imboccare
l’autostrada per arrivare a casa prima che sia notte.
Bruce
Chatwin, infaticabile viaggiatore d’un tempo, era solito dire che il viaggio
non allarga i propri orizzonti, ma li costruisce.
Dovessi
pensare ad alcuni dei miei, costruiti in questi tre anni di “My Italy Riding Alone”, li vedo
negli occhi di Ciro Esposito, amalfitano, innamorato pazzo dell’Easy
Rider-Peter Fonda, icona di un certo vivere biker, nell’ospitalità di Annarita
e Felice con i quali, benché sconosciuto ospite del loro b&b, ho
condiviso in amicizia la loro tavola, oppure ancora nei ragazzi che con
entusiasmo si adoperano per Matera 2019, affinché questa città non sia più
ricordata come “vergogna nazionale”, ma quanto segno evidente di un ritrovato
orgoglio e di un retaggio culturale che affonda le sue radici nella stessa
storia dell’uomo.
…è bbella ‘a moto.
Gi&Giò
#vivilamotoinsellaallatuamoto
#livethebikeridingyourbike
Per vedere il reportage fotografico completo di questa bella avventura
clicca QUI
Grande luigi!
RispondiEliminaQuesta é anche la mia di terra
RispondiEliminaGrazie Luigi, bell'emozione. Viva Matera!!!
Come ho già avuto modo di dire, bella rubrica.
RispondiElimina...e vivi la moto in sella alla tua moto.
Paco Bill
MI PIACE!
RispondiElimina.....live the bike....customize your bike ops riding your bike!
RispondiEliminaé sempre un piacere ascoltare i tuoi viaggi
RispondiEliminaMALPO