UN OMAGGIO ALLA MITICA WLA LIBERATOR MA ANCHE UNA DICHIARAZIONE D’AMORE ALLA LIBERTÀ, ALLA
MANUALITÀ E ALL’AMICIZIA. UNA
MOTO CHE RACCONTA UNA STORIA VERA, FATTA DI PASSIONE, MEMORIA E
CREATIVITÀ CONDIVISA
Tra le pareti di un vecchio garage, complice qualche birra e una buona dose di follia, può nascere qualcosa di unico. È qui che Stefano Bravi, appassionato di Harley-Davidson, sognatore incallito con le mani sempre sporche di grasso, ha dato vita al suo terzo progetto custom: dopo un Iron 883 e un 1200 Custom esposto con successo nel circle di Sporty Meeting 2024 è il turno di un Forty-Eight ispirato alla WLA, l’iconica moto utilizzata dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale. Al fianco di Steve, ancora una volta papà Oriano e l’amico Vanis Cortesi sempre pronto ad assecondarlo quando si parla di moto e di modifiche. In un mondo in cui tutto o quasi si misura in like, un progetto corale come questo ci ricorda che le passioni uniscono e creano legami umani indissolubili. Perché, come ci tiene a sottolineare il proprietario: “Dietro questa moto non c’è un business. Ci sono io, c’è mio padre, ci sono i miei amici. C’è voglia di creare, raccontare, condividere. Spero che, quando avrete modo di ammirare dal vivo la nostra preparazione possiate coglierne l’energia che ci abbiamo messo nel realizzarla” Un anno e mezzo di lavoro tra tentativi, briefing improvvisati, studio dei dettagli e notti passate a immaginare possibili soluzioni. Ogni elemento richiama con coerenza e rispetto lo stile bellico americano degli anni ’40, cercando di non scadere mai nel manierismo o nel facile cosplay. Importante citare Mauro Prandi founder della Wild Hog che ha saputo dare forma a tutte le richieste del team anche le più strambe e Massimo Zotti per i materiali forniti e i numerosi consigli a tema militare. Fucile replica in legno fatto a mano da Steve e Oris, vanga e relativa custodia, bussola, cassetta portamunizioni, non manca proprio nulla. Per la verniciatura della carrozzeria, rigorosamente in verde oliva, entra in scena Aerobike Aerografie Design; sul serbatoio da 17 litri spicca la stella bianca rievocativa U.S. Army. La parte meccanica è stata invece curata da Gianni Montanari di Bike Motor. Nel team Steve & Friends Garage anche Alex Casadei, Francesco Magrini, Marcello Pernisa e Andrea Gordini: se non è questo un lavoro di gruppo . . .
- Steve ideatore, promotore e collante del progetto posa con la modella Sharon Silvagni, le foto sono di Stefano Fabbri;
- Cassetta porta munizioni in
metallo, trasformata in vano porta oggetti e documenti;
- Il parafango anteriore maggiorato
e realizzato artigianalmente, sulla “la pinna” campeggia la scritta STEVE
03;
- Una moto
che sembra uscita da un campo di battaglia, ma che è pronta a farsi notare
nei prossimi raduni custom;
- Un progetto nato in garage, cresciuto tra passione e bulloni, racconta una storia di amicizia, manualità e amore per il passato;
- Articolo apparso su Area57, rubrica mensile firmata Duecilindri per LowRide.





























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