Inauguriamo una nuova rubrica che abbiamo voluto chiamare “OGGI SONO POLEMICO”, spazio nel quale, di volta in volta, tratteremo tematiche del tipo “cose che pensano in molti ma che in pochi hanno il coraggio di dire”.
Per la nostra prima volta parliamo non tanto di bike show, tema a cui dedicheremo un capitolo ad hoc, ma di targhe e premiazioni. Affrontiamo l’argomento a poche ore dalla conclusione del Rombo di Tuono ma ci teniamo a precisare che quello che segue è un discorso valido per tutte le manifestazioni e non solo per quella bresciana: quindi nulla di personale con la kermesse di Corrado Comanzo al quale peraltro facciamo i nostri complimenti per il successo della 21^ edizione. Ma torniamo a noi.
Scrollando le immagini del day after, ci siamo imbattuti in tantissime foto di customizer che mostrano orgogliosi le targhe ricevute, alcuni addirittura quattro-cinque riconoscimenti.
Il messaggio che passa, alla fine, è che HANNO VINTO TUTTI. Provate a vedere con attenzione i social e converrete con me. Ci tengo a sottolineare che la qualità delle special, in questa nostra riflessione, non c'entra nulla: il livello dei nostri preparatori è altissimo. Ma se per assurdo, ci sono settanta moto in gara e cinquanta vengono premiate, ditemi voi che gusto c'è? Se nell'arco di un anno, un preparatore, tra raduni, fiere ed eventi porta a casa venti targhe, ditemi voi che gusto c'è?
Non sarebbe più figo, più credibile, più stimolante anche per gli stessi bricoleur se ci fossero in palio pochi premi di valore e di conseguenza pochi vincitori. Non sarebbero più orgogliosi e soddisfatti in caso di vittoria?
Tralasciando il BEST OF e qualche special prize mirato, gli altri premi sembrano quasi contentini, un escamotage per evitare tutte le polemiche che sovente accompagnano i risultati dei contest. Perchè qui in Italia specialmente, se uno perde si lamenta, ma se vince anche una targhetta minore, è più facile che faccia buon viso a cattivo gioco salvo rarissime eccezioni come il nostro "amico Marcello" (LEGGI QUI).
Più premi ci sono, meno valgono, una regola che si applica a tutto; meno biglietti disponibili per un concerto più costano, meno copie originali di una prima edizione di un libro sul mercato e più valgono . . . .potremmo fare migliaia di esempi.
Ovviamente capiamo anche il punto di vista degli organizzatori che vogliono accontentare un pò tutti i loro customizer/espositori/clienti, ma così facendo è il concorso che perde valore. Se vincono tutti, nessuno vince davvero.
Fateci sapere cosa ne pensate e scriveteci se avete qualche argomento adatto per questa rubrica, una rubrica senza peli sulla lingua.














































