29 novembre 2019

AREA57 FEAT LOWRIDE NOVEMBRE 2019









Bolognese di nascita, ingegnere meccanico di professione, LORENZO GAROFALO porta avanti con orgoglio le tradizioni di famiglia. Sua nonna INES, a cavallo della metà del secolo scorso, era nota nella provincia romagnola per essere una delle rare motocicliste dell’epoca. Non solo; si occupava personalmente della manutenzione delle sue moto. Di madre in figlio questa passione si è tramandata per due generazioni senza perdere un briciolo di intensità. Proprio ad Ines è dedicata questa special su base sportster realizzata per il centenario della nascita dell’amata nonna. Fu lei ad insegnare al nipote come smontare un carburatore o raggiare un cerchio. Fu lei a fargli apprezzare l’odore della benzina e il suono degli scarichi. Una passione, quella per i mezzi a due ruote e per il loro funzionamento, che Lorenzo ha sempre coltivato e che solo negli ultimi anni ha affiancato a quella per il body building. 

Non è la prima preparazione in cui si cimenta; sotto l’egida Officine Amatoriali Oronero ha personalizzato Ducati e Buell di amici e conoscenti. Denominatore comune di tutte le sue creazioni, l’utilizzo minimo di componenti plug and play in favore di parti handmade e motori pompati almeno quanto i suoi muscoli. In officina come in palestra dedizione, sacrificio e conoscenza della materia sono fondamentali per il raggiungimento di risultati apprezzabili. A questo giro l’obbiettivo è trasformare una moto notoriamente poco sportiva in un mezzo non solo unico dal punto di vista estetico ma soprattutto divertente da guidare. Il giovane bricolouer individua in un 883 dei primi anni 2000 la base perfetta per il progetto e in primis lo sottopone a una ferrea cura snellente. Il telaio è stato alleggerito e la carrozza ridotta ai minimi termini. Oltre all’immancabile peanut, con indicatore del livello del carburante a vista, realizza un codino in alluminio battuto a mano dotato di una tipica seduta in neoprene. Adatta un parafango anni sessanta costruendo due archetti di supporto in inox. 

Anche la ciclistica è stata rivista grazie ad una forcella Ohlins da 54mm all’anteriore e due ammortizzatori con serbatoio separato, sempre svedesi, posteriormente. L’assetto volutamente low permette degli inserimenti in curva più rapidi e una migliore gestione dei trasferimenti di carico in staccata. L’impianto frenante firmato Brembo e DCR in combutta con il motore portato a 1200cc sono invece garanzia di sicurezza e accelerazioni brucianti. Come ogni cafe racer degna di questo nome non mancano all’appello pedane arretrate in ergal e semimanubri. Presentata all’ultima edizione dello Sporty Meeting riscuote apprezzamenti anche da blasonati customizers: Nonna Ines da lassù, sarà sicuramente orgogliosa di suo nipote Lorenzo.


3 commenti:

  1. Ho letto su lowride l'articolo. Moto davvero molto particolare e anche la storia merita. Secondo me la rubrica sulla rivista ci sta tutta.
    TC

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  2. MEZZO PAZZESCO. COMPLIMENTI.
    MAX1200C

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