Bolognese
di nascita, ingegnere meccanico di professione, LORENZO GAROFALO porta avanti
con orgoglio le tradizioni di famiglia. Sua nonna INES, a cavallo della metà
del secolo scorso, era nota nella provincia romagnola per essere una delle rare
motocicliste dell’epoca. Non solo; si occupava personalmente della manutenzione
delle sue moto. Di madre in figlio questa passione si è tramandata per due
generazioni senza perdere un briciolo di intensità. Proprio ad Ines è dedicata
questa special su base sportster realizzata per il centenario della nascita
dell’amata nonna. Fu lei ad insegnare al nipote come smontare un carburatore o
raggiare un cerchio. Fu lei a fargli apprezzare l’odore della benzina e il
suono degli scarichi. Una passione, quella per i mezzi a due ruote e per il
loro funzionamento, che Lorenzo ha sempre coltivato e che solo negli ultimi
anni ha affiancato a quella per il body building.
Non è la prima preparazione
in cui si cimenta; sotto l’egida Officine Amatoriali Oronero ha personalizzato
Ducati e Buell di amici e conoscenti. Denominatore comune di tutte le sue
creazioni, l’utilizzo minimo di componenti plug
and play in favore di parti handmade e
motori pompati almeno quanto i suoi muscoli. In officina come in palestra
dedizione, sacrificio e conoscenza della materia sono fondamentali per il
raggiungimento di risultati apprezzabili.
A questo giro l’obbiettivo è trasformare una moto notoriamente poco sportiva in
un mezzo non solo unico dal punto di vista estetico ma soprattutto divertente
da guidare. Il giovane bricolouer individua in un 883 dei primi anni 2000 la
base perfetta per il progetto e in primis lo sottopone a una ferrea cura
snellente. Il telaio è stato alleggerito e la carrozza ridotta ai minimi
termini. Oltre all’immancabile peanut, con indicatore del livello del
carburante a vista, realizza un codino in alluminio battuto a mano dotato di
una tipica seduta in neoprene. Adatta un parafango anni sessanta costruendo due
archetti di supporto in inox.
Anche la ciclistica è stata rivista grazie ad una
forcella Ohlins da 54mm all’anteriore e due ammortizzatori con serbatoio
separato, sempre svedesi, posteriormente. L’assetto volutamente low permette
degli inserimenti in curva più rapidi e una migliore gestione dei trasferimenti
di carico in staccata. L’impianto frenante firmato Brembo e DCR in combutta con
il motore portato a 1200cc sono invece garanzia di sicurezza e accelerazioni
brucianti. Come ogni cafe racer degna di questo nome non mancano all’appello
pedane arretrate in ergal e semimanubri. Presentata all’ultima edizione dello
Sporty Meeting riscuote apprezzamenti anche da blasonati customizers: Nonna
Ines da lassù, sarà sicuramente orgogliosa di suo nipote Lorenzo.
Ho letto su lowride l'articolo. Moto davvero molto particolare e anche la storia merita. Secondo me la rubrica sulla rivista ci sta tutta.
RispondiEliminaTC
MEZZO PAZZESCO. COMPLIMENTI.
RispondiEliminaMAX1200C
Moto eccezionale!
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