A
distanza di qualche tempo (anche troppo) dai miei ultimi racconti di viaggio
(vedi etichetta La Rubrica del Gi&Giò) e con gli occhi e la
mente ancora colmi delle immagini della giornata trascorsa insieme a tanti di
voi allo Sportster Meeting, rieccomi su queste pagine per portarvi
insieme a Carlo e Matteo, due degli amici della DueCilindriBlog Sportster Crew,
per le strade d’alta quota per quello che ho denominato il Pinuccio
Daily Ride. Il suo nome deriva dal desiderio dell’amico Carlo che
da oltre un anno mi chiedeva di voler “fare lo Stelvio” e dalla sua non tanto
vaga somiglianza con il “Pinuccio-sono” televisivo, inviato di Striscia la
notizia. Dopo avere ricevuto anzitempo la “benedizione” a lasciarci
partire da fidanzate e moglie e con un meteo favorevole che ci avrebbe
accompagnato fin sugli oltre 2.700 mt di altitudine dello Stelvio, appuntamento
confermato per sabato 8 luglio h. 7.45 al Burger King di Viale Certosa, il
tempo di un caffè e di un selfie e via, direzione A4 uscita Ospitaletto. L’inizio
però non fila secondo i nostri programmi. Avendo deciso di costeggiare l’Iseo e
dirigerci verso Bormio, una segnaletica carente e incerta ci porta
in direzione di Cremona, al che sosta tecnica benzina e consultazione con la
gentile benzinaia del posto che ci dà le giuste indicazioni per farci invertire
strada e puntare dritti verso le montagne della Val Camonica e della
Valtellina.
L’errore
però ci costa quasi un’ora di strada inutile e quella ancora da percorrere è
ancora tanta, perciò il buon Carlo-Pinuccio e con lui il fido Matteo soccombono
al ritmo del qui presente che inventandosi un personale codice della strada
impone sorpassi in gallerie non adeguatamente illuminate, sorpassi a lunghe
file di auto in coda per statali trafficate e andatura allegra “anche fin
troppo” verso Edolo - Bormio e pazienza per la scarsa estasi contemplativa
del Lago Iseo prima e del panorama circostante dopo, invocata
a gran voce dal duo Carlo-Matteo. Passiamo il Tonale e l’Aprica di volata
con uno svizzerotto in sella a un KTM d’annata, ma molto più consono a quelle
strade, il quale punto nell’orgoglio per un sorpasso di un impudente Sportster
si lancia invano all’inseguimento lungo i tornanti che ci portano a Bormio. A
dirla tutta e per onestà del vero, più che l’impudenza dello mio Sportster-Giò era
la sua incapacità di biker: non si può cavalcare un Kappa tra i tornanti
facendogli fare le curve con lo sterzo anziché assecondarlo anche di un minimo
nella piega della curva.
A Bormio,
sosta tecnica benzina, pissoir, altre foto selfie, un’accennata protesta per
l’andatura non contemplativa e decido di concedere il diritto di strada a
Carlo. D’altronde il “Pinuccio Stelvio Ride” era suo e anche tanto desiderato,
ma a quel punto è il turno di Matteo al quale, se fino ad
allora si era accodato alla protesta, appena iniziati i tornanti verso lo Stelvio,
comincia a salirgli il testosterone motociclistico per involarsi a passo
spedito dimentico dell’art 1 del Regolamento del “Pinuccio Ride”: chi
arriva per primo allo Stelvio paga da bere agli altri! L’aria in cima
è frizzante come la nostra adrenalina. Le foto di rito che immortalano noi e le
nostre moto davanti al cartello “Passo dello Stelvio” si susseguono una dopo
l’altra, uno scambio di battute con altri amici sconosciuti provenienti da ogni
dove, ma tutti accomunati dalla medesima passione per le due ruote è
inevitabile.
Nei
nostri occhi traspare in modo evidente la soddisfazione di trovarci lì e
vorremmo fermare il tempo, ma il Ride ci impone di proseguire sebbene l’art. 2
del Regolamento contempli esplicitamente “orario di rientro
indefinito”. Si ridiscende dalla parte svizzera, direzione Livigno,
lungo un cavatappi di un Parc Naziunàl Svizzer che dire bello
è dire poco o nulla, va soltanto vissuto e annusato chilometro dopo chilometro
in sella alle nostre moto. Quanto ad assaporarlo è quello che facciamo in
fondo alla valle prima del tunnel a pagamento (12 euro!) che ci porta a Livigno:
un tagliere di salumi e formaggi d’alpeggio accompagnati da marmellate “fatte
in casa” e una pinta di birra da 0,5 lt. non possono mancare a completamento di
un giro in moto che per quanto la fatica della strada cominci a farsi sentire,
sta assumendo i contorni di una di quelle giornate indimenticabili per ogni suo
piccolo dettaglio: le strade, le montagne circostanti che ci sovrastano, il
meteo più che clemente, noi tre affiatati nel tenere strada, ritmo e cazzeggi,
le nostre moto dal rombo deciso.
Il
prosieguo del giro è fatto tutto d’un fiato: da Livigno verso la Forcola e poi
il Bernina che ci aspetta con il suo ospizio d’alta quota dove vengo canzonato
e sollecitato a prenotare la mia “suite presidenziale” per un futuro
auspicabilmente il più lontano possibile. Si prosegue verso St.Moritz,
i verdi prati dell’Engadina per ridiscendere verso l’Italia attraverso il
Maloja con un Matteo questa volta che appena può scatena il suo Nightster
“frisko style” verso i 100 … 120…140 km/h … e oltre, con il Carletto dietro di
lui, ormai lasciatosi andare all’adrenalina pura e con me a chiudere il trio,
tant’è che fermandoci a Chiavenna quasi a voler riprendere il fiato, la mia
domanda spontanea è “ma non eravate voi quelli che vi lamentavate per la
mancata estasi contemplativa della strada?” con altrettanta spontanea risata
generale di risposta.
Il resto
è storia di un caldo infuocato che ci avvolge da ogni dove lungo la superstrada
che da Lecco ci porta a Milano, di una sella che diventa sempre più seduta di fachiro
e di un ingorgo finale alle porte di Milano che ci porta a deviare verso quel
Burger King di Viale Certosa da cui esattamente 12 ore prima eravamo partiti
senza sapere cosa ci saremmo trovati a vivere lungo la strada che ci avrebbe
portato a “fare lo Stelvio”, cosa avremmo davvero visto e sperimentato, le
emozioni che ci saremmo portati dentro al nostro rientro come ricordo di questo
“Pinuccio Daily Ride”.
#ViviLaMotoInSellaAllaTuaMoto
| #LiveTheBikeRidingYourBike
Testo di
Luigi Gì&Giò
Lo stelvio è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita!
RispondiEliminatc
Bellissimo giro e bellissimo post rende proprio idea della giornata, purtroppo non ci sono mai stato in moto ma prima o poi.....
RispondiEliminaBravi ragazzi!
Gian Marco
Complimenti, dev'essere stata proprio una bella giornata di moto/svago/cazzeggio e conoscendo bene il gruppo non ne avevo il minimo dubbio...purtroppo a causa di un mio intoppo non ho potuto fare parte della compagnia, ma spero di rifarmi la prossima volta che si organizzerà, anche io non sono mai salito sullo Stelvio...bravi ragazzi...
RispondiEliminaRoberto
Anche a me manca lo Stelvio, vista la vicinanza della VdA quando ho voglia di tornanti e passi vado principalmente li.....
RispondiEliminaBellissimo giro, peccato che avevo già organizzato con dei miei amici per la domenica prima se no sarei venuto sicuramente!!! La strada dello Stelvio da quello che sentivo dire sembrava impegnativa e invece mi è piaciuta davvero tanto, sicuramente da rifare!!!
RispondiEliminaComplimenti ai ragazzi per il giro!!!
Michael
Cosa c'è da aggiungere... Praticamente niente... Il buon caro presidente ha già detto tutto...sicuramente è una esperienza da ripetere... Un grazie ancora ai miei due compagni di viaggio per aver reso ancora più bella la mia prima Gita sullo Stelvio
RispondiEliminama il tuo stupendo casco...............grafiche originali di fabbrica o kustomizzato?
Eliminabellissimo
paolo57
Moto 3 bell riverniciato ad hoc
EliminaBravo ragazzo... Bravo
EliminaBellissimo giro e suggestivo il racconto! Un appetizer del percorso che quest'anno ci porterà al Faaker?? Billo
RispondiEliminaGrazie Luigi per il racconto...una bellissima giornata vissuta intensamente in sella alle ns moto e con due amici che sono colonne della 2C crew...giornate così sono scaccia pensieri totali...rinfrancano il cuore e fortificano lo spirito...un abbraccio matteo
RispondiEliminabravi, non siete stati in siberia, ma bravi
RispondiEliminaIn Siberia ci spedirei te, caro Anonimo.
EliminaGiorgio
Ahahahahaha
EliminaRacconto molto dettagliato che ci ha fatto ben immaginare la spettacolarità dei luoghi attraversati e della bella giornata vissuta, godendo della capacità delle nostre sporty di regalare emozioni anche su percorsi impegnativi come i grandi passi.Un saluto ai nostri tre bravi scalatori.
RispondiEliminaGran bel giro, e la descrizione rende così bene che pare essere per strada su per i tornanti con voi.
RispondiEliminaMa la Nightster che gomme monta?? Sono Bridgestone se leggo bene.. ma che modello sono??
Johnny
Bridgestone Accolade AC03...ciao matteo
EliminaGran bel giro!!!
RispondiEliminaAndrea