Cito dal web e
ringrazio Don Julio per la dritta:
È una sportster, ma
piuttosto atipica. È semplice e spartana, ma divertente da guidare. È
la Stellalpina di Roberto Rossi, nata per le
scorribande lungo i tornanti collinari e quelli più “cattivi” di montagna – da
qui il nome – dove “arrampicarsi” più che correre. La base è una Harley
Davidson Sportster XL 2004, spinta dalla potente coppia del motore da 1200 cc.,
a cui l’appassionato mantovano ha modificato, abbassato e arretrato il
serbatoio, e accorciato il telaio. Il risultato è una Stellalpina agile,
facile – si fa per dire, eh – da guidare, con la distribuzione dei pesi portata
il più possibile verso il basso.
Un esercizio di stile
off-road, dalla strada alla polvere, con ruote tassellate dal gusto retrò –
cerchi a raggi, l’anteriore da 19” e il posteriore da 16” -, interprete sia
della tradizione Scrambler anni ‘70 sia delle suggestioni metropolitane.
Il tutto è ovviamente
e rigorosamente forgiato: parafango anteriore in alluminio battuto e posteriore
in ferro, sella artigianale con cucitura diamante, manubrio Superbar con
attacchi Riser e avantreno Softail per telaio Sportster. Il parafango
posteriore e carrozzeria Black Denim verniciati con filetto blu opaco e bianco
più grafica Stella Alpina – a mano con cura e tanta, tanta passione. Certo è
che a vederla così, “sporcarla” in montagna pare quasi un peccato. ps: a chi
dovesse interessare, Stellapina di Roberto Rossi fa parte di una serie molto
limitata – solo 5 pezzi – ed è in vendita a 22.000 euro".
Photo by: Luca Merli
.
Roberto Rossi non
sbaglia con questa preparazione; sui miei libri di
sportster customizzate giapponesi questo genere (che definerei bobberino off
road) è quello che va per la maggiore. Trovo molto bella l'idea di incorporare
il fanale sotto il parafango posteriore e in questo caso il filtro è
perfettamente in linea con la moto. Ricorda le sporty di Rough Craft la grafica
e la colorazione del serbatoio, mentre una lode alla scelta delle piastre
larghe e dei copristeli della forcella.
Apprezzo il look
minimale del manubrio e il pompante del freno, mentre non riesco a vedere dove
possa essere finito il contachilometri (semplicemente toltoforse). Una moto
apparentemente semplice che nasconde un sacco di lavori; il prezzo è
giustificatissimo . . . altro che touring.
Bella. Prezzo esagerato e ingiustificato!
RispondiEliminaOltre ai colori stile BWM anni '70 non vedo la necessità del forcellone softail.
RispondiEliminaPer le gomme magari delle Avon MKII e comunque non spenderei mai 22000€ (ventiduemilaeuro!) per questa quando credo ne bastino la metà per una trasformazioni così.
Poi rimane comunque un bel mezzo
Polv&
E' una bellissima preparazione che rispecchia in pieno il mio gusto, per stile, minimalismo e sobrietà... certo è che con 22ooo€ ce ne dovrebbero uscire 2 di moto così...
RispondiEliminaRitengo che il bello sta anche e soprattutto nel mantenere i budget bassi.
DJ
Rossi è molto bravo gentile e disponibile come tutto lo staff di Harley-Mantova; quando mi deciderò comprerò da loro, ma con 22.000 euro, prendo una Iron e la faccio laminare d'oro!
RispondiEliminaSALVE A TUTTI, SCUSATE... SAPRESTE DIRMI CHE MANUBRIO MONTA QUESTA MOTO?
RispondiEliminabellissima moto!
RispondiEliminase guardate il video su youtube si vede il contakm (un mmb digitale da 48mm posizionato sul manubrio).
Mi piace molto anche la posizione del pulsante di accensione tra le teste dei cilindri!