10 gennaio 2012

Work in progress . . .






Nella prima foto la bobina e i cavi come si presentavano fino a ieri, anzi a dire il vero i cavi erano anche incrociati (attacco sinistra bobina, cilindro di destra e viceversa). La seconda invece è come sono in questo momento dopo aver messo le pipette (si chiamano così) a novanta gradi e non dritte e dopo l'inversione di polarità.

La terza invece ritrae la staffa dopo la modifica. Questa staffa in origine era attaccata dove ci sono le viti del serbatoio, serviva a sostenere e contenere la bobina e non è stata rimossa perchè su uno dei due lati era fissato l'ammortizzatore di sterzo. La staffa è stata segata, tolto tutto il pezzo di supporto e congiunta per mezzo di una bella saldatura; ora è dal verniciatore.

Per farvi capire meglio come era guardate la prima foto; c'è un piccolo riquadro con una freccia che la indica.



4 commenti:

  1. ma non friggi la plastica della chiave e l'altifurto??? in estate quando sei fermo, li in quel posto friggi tutto secondo me...

    liv81

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  2. Ciao, cos'è il pistone color alluminio che appoggia sulla testa nella 1° foto ?

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  3. Il pistone color allumio credo che sia proprio l'ammortizzatore di sterzo, che dato che Paolo sta facendo rifare l'attacco in questa foto mi pareva non fissato.

    x Paolo, non so magari è troppo vistoso ma avevi anche pensato a mettere dei cavi dalla bobina alla candela con la lucetta? sai di quelle che si accendono prorpio ad intermittenza per il passaggio della corrente?
    Un po come la scena iniziale di Harley davidson e Marlboro Man per intenderci?

    Enrico

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  4. Il pistone color alluminio è proprio l'ammortizzatore di sterzo laterale.
    Per quanto riguarda il calore e il fatto che si possa fondere la plastica, penso che non dovrebbe succedere nulla con l'aria che prende andando.
    Da fermo spero non scaldi così tanto.....
    Per quanto riguarda il "consiglio" delle luci ad intermittenza ....non sapevo neanche l'esistenza, ma forse era un pò troppo.
    Appena riesco a fare delle foto decenti le pubblico.
    Paolo Duecilindri

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