21 gennaio 2013

Motor bike expo 2013 - Bike show Low Ride by Duecilindri Blog



 
Per una volta, partiamo dalla fine, ovvero dalle premiazioni dei vari bike show presenti al Motor Bike expo 2013.
Di seguito il comunicato stampa ufficiale:
 
Il preannunciato maltempo domenicale non ha rovinato la festa dei motociclisti che anche quest’anno hanno trovato al Motor Bike Expo una calorosa accoglienza ed un clima sereno e festoso, quasi familiare.
Così l’elettrizzante kermesse motociclistica chiude la sua edizione 2013 con un risultato lusinghiero: il numero delle presenze ha infatti raggiunto e superato quota 130.000 facendo registrare un ulteriore incremento rispetto all’anno precedente e confermando la tendenza che la vede crescere costantemente nelle preferenze degli appassionati.
“La nostra sfida è cercare di sorprendere ogni anno i visitatori, facendo trovare al pubblico sempre qualcosa in più rispetto alle aspettative” afferma Francesco Agnoletto, con Paola Somma ideatore e organizzatore della manifestazione.
“L’atmosfera di cordialità e soddisfazione che si è respirata nei tre giorni del Motor Bike Expo dimostra che anche nel 2013 l’obiettivo è stato centrato.
 
La domenica del Motor Bike Expo è da sempre contrassegnata dal susseguirsi delle premiazioni dei bike show. L’edizione 2013 ne ha visti avvicendarsi addirittura quattro, a cominciare dal Custom Chrome Europe International Series 2013, di cui Verona rappresenta l’unica tappa italiana. La nota azienda di accessori after market ha selezionato 12 moto suddivise in quattro categorie.
 
La Jammer Old School Class è la classifica che premia le moto vintage, restaurate e customizzate secondo gli stili del passato.
In questa categoria al terzo posto il cafe racer “Double Trouble” dell’italiano Andrea Radaelli di Radikal Chopper (Milano), su base Honda CB450. Al secondo posto il Knucklehead da 74 c.i. (1200 cc) di Abnormal Cycles (Bernareggio, MI), con il celebre motore “a nocche” costruito da Harley-Davidson tra il 1936 e il 1947. Meritatissimo primo posto per lo svizzero Danny Schneider di Hardnine Choppers (Berna, CH), con la sua Indian Scout 101 del 1930.
 
La Rev Tech Powered Class, come suggerisce il nome, è riservata alle moto che montano V-Twin di marca RevTech, disponibili in diverse fogge e con cilindrate comprese tra 88 e 125 pollici cubi (1450-2050 cc). Al terzo posto di questa categoria si è piazzata la Cruel degli italiani Isidoro e Davide di Custom Attack (Vertemate, CO), mentre al secondo la Stray Kat di Aldo Lanciano, titolare dell’officina American Dreams di Castrovillari (CS).
Vincitore il lecchese Carlo Colombo di Asso Special Bike con la sua stupefacente 199RRs.
 
Nella classe Modified Harley, che prevede telaio e motore originali Harley-Davidson, al terzo posto Skinny Cafe Racer di Uboldo (VA) con un’interpretazione scrambler su base Shovelhead, mentre al secondo Speed Bike 43 di Padova ha realizzato la sua versione racing di un Softail. Primo posto per la futuristica bagger di Garage 65 (Viareggio, LU) con carrozzeria in alluminio e strumentazione gestita da iPad.
Infine la Championship Class, quella più libera e con meno restrizioni. Sul terzo gradino del podio la Ducati Racer di South Garage Cafe (Caggiano, SA).
Al secondo posto la 74 minibike dello spagnolo Maik Morató Güell che ha realizzato uno Sportster Harley in scala ridotta. Al primo posto Abnormal Cycles di Bernareggio (MI) con la sua boardtracker Speed Demon su base Harley JD del 1919, plurivincitrice in numerosi contest internazionali.
 
Terminato il contest CCE è stata la volta del Magazine Award, organizzato direttamente dallo staff di Motor Bike Expo, che ha visto come giudici i più noti giornalisti internazionali di riviste di settore, mettendo in palio un servizio completo sui rispettivi giornali.
 
 
Pierre Brancaleone di RAD Motorcycles Magazine ha votato la Moto Guzzi V7 del 1970 di Ruote Fiere, realizzata dal milanese Davide Caforio.
Dall’Australia, Guy Bolton della rivista Greasy Kulture Magazine; la sua preferenza è andata alla “Primadonna” di Italian Choppers (Milano) su base H-D. Álvaro Cabezas di Custom Machine (Spagna) ha votato per il rigido “Purple Haze” di Passion 4 Custom, officina di Serravezza (LU).
Gary Inman della irriverente Sideburn Magazine non poteva che votare per un mezzo che segue idealmente la filosofia della fanzine inglese: a salire sul palco è stato infatti Lorenzo Buratti, autore e proprietario di una SWM RS320 TL del 1980. Il fotografo freelance Onno "Berserk" Wieringa (Madness Photography) non ha avuto dubbi e la sua scelta è caduta sul Knuckle di Abnormal Cycles, realizzato da Samuele Reali, che ha portato a casa un secondo riconoscimento. La giornalista inglese Blue Miller di Back Street Heroes ha scelto invece la “patriottica” Triumph T120 del ’76 realizzata dal toscano Alessandro Pacelli di Kustom Tech. Infine l’americano Jeff Holt di Hot Bike Magazine ha optato per un’opera tutta italiana: la potente 199RRs di Asso Special Bike, anch’essa al secondo trionfo, con carrozzeria in carbonio, telaio in alluminio e motorizzata RevTech.
 
E’ andata poi in scena la premiazione del contest organizzato da F.I.C. (Federazione Italiana Customizer) e IMBBA (International Master Bike Builders Association), che ha premiato dieci special scelte negli stand dei customizer e votate con il criterio internazionale adottato da IMBBA.
Al terzo posto si è piazzata ancora una volta la bagger di Garage 65, al secondo di nuovo la 199RRs di Asso Special Bike e al primo la stupefacente Vulture di MS Artrix. Tra queste tre moto una differenza di soli 5 punti, a dimostrazione dell’ottimo lavoro realizzato da questi customizer italiani, che hanno reso molto arduo il compito dei giudici al seguito di Fabrizio Favre (presidente FIC).
 
 
Infine il bike show di LowRide, che ha visto il maggior numero di moto iscritte, circa 150.
Prima però il contest di caschi aerografati, sponsorizzato da 70’s Helmet: terzo posto per Jonathan Minici e Federica “Rica Von Spades”, al secondo Cristian Ellis Garage da Bosa (OR) e al primo Alessio Mattiazzi da Paese (TV).
Tornando alle moto, le categorie premiate sono state tre, oltre alla Top20, alla Best of Show e a cinque premi speciali.
Questi ultimi sono andati al Guzzi V7 di Ruote Fiere (premiato anche al Magazine Award), all’Ironhead 1000 di Alessandro “C44” Castellani di Legnano (MI), allo Sportster di Motoracing Roddolo (Monforte d'Alba, CN), all’883 “Incrociatore” di North Coast Custom di Santa Lucia del Mela (ME) e allo Sportster “mini” dello spagnolo Maik Morató Güell (già premiato nel contest CCE).
 
La categoria Scrambler & Racer ha visto trionfare il customizer di casa Mr.Martini con la sua Triumph Thunderbird Jerolamo, seguito da un’altra Triumph di TpR (MI) e dallo Sportster di Alberto Benedetti (PT).
La H-D Modified ha visto come vincitrice una Cross Bones realizzata dal padovano Speed Bike, seguita dalla “Rock'n'Roll” di Rino del dealer ufficiale H-D Savona e dallo “Shogun” di Stile Italiano su base Evolution 1340.
Nella classe bagger ha trionfato nuovamente la futuristica realizzazione di Marco Cinquini (Garage 65), seguita dalla Green Hornet di Vallese Garage da Borgo Montenero (LT) e dall’Electra Glide di Custom Attack.
Nella Top20, i primi tre posti sono andati al Chopper di Bike Hospital da Reggio Emilia, al Lakester su base Shovel di Harley-Davidson Versilia, mentre il primo gradino del podio è stato occupato ancora una volta dalla Vulture di MS Artrix.
 
Ma LowRide ha previsto anche il premio più ambito, quello della Best of Show: la migliore moto in assoluto di tutta la Fiera veronese è risultata essere la “Blowin’ Digger” del giapponese Kenji Nagai di Ken's Factory/Cycle Kraft da Nagoya City che ha così bissato il successo già ottenuto a Verona nel 2011.
 

1 commento:

  1. Grazie Paolo per il comunicato stampa in tempi celerissimi! Sei meglio dell'agenzia ANSA ;-)

    Ti andrebbe di inserire una 'scarrellata' delle foto dei vincitori?...

    grz

    DJ

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