Per una volta, partiamo dalla fine, ovvero dalle premiazioni dei vari bike show presenti al Motor Bike expo 2013.
Di seguito il comunicato stampa ufficiale:
Il preannunciato maltempo domenicale non ha rovinato la
festa dei motociclisti che anche quest’anno hanno trovato al Motor Bike Expo
una calorosa accoglienza ed un clima sereno e festoso, quasi familiare.
Così l’elettrizzante kermesse motociclistica chiude la
sua edizione 2013 con un risultato lusinghiero: il numero delle presenze ha
infatti raggiunto e superato quota 130.000 facendo registrare un ulteriore
incremento rispetto all’anno precedente e confermando la tendenza che la vede
crescere costantemente nelle preferenze degli appassionati.
“La nostra sfida è cercare di sorprendere ogni anno i
visitatori, facendo trovare al pubblico sempre qualcosa in più rispetto alle
aspettative” afferma Francesco Agnoletto, con Paola Somma ideatore e
organizzatore della manifestazione.
“L’atmosfera di cordialità e soddisfazione
che si è respirata nei tre giorni del Motor Bike Expo dimostra che anche nel
2013 l’obiettivo è stato centrato.
La domenica del Motor Bike Expo è da sempre
contrassegnata dal susseguirsi delle premiazioni dei bike show. L’edizione 2013
ne ha visti avvicendarsi addirittura quattro, a cominciare dal Custom Chrome
Europe International Series 2013, di cui Verona rappresenta l’unica tappa
italiana. La nota azienda di accessori after market ha selezionato 12 moto
suddivise in quattro categorie.
La Jammer Old School Class è la classifica che premia le
moto vintage, restaurate e customizzate secondo gli stili del passato.
In
questa categoria al terzo posto il cafe racer “Double Trouble” dell’italiano
Andrea Radaelli di Radikal Chopper (Milano), su base Honda CB450. Al secondo
posto il Knucklehead da 74 c.i. (1200 cc) di Abnormal Cycles (Bernareggio, MI),
con il celebre motore “a nocche” costruito da Harley-Davidson tra il 1936 e il
1947. Meritatissimo primo posto per lo svizzero Danny Schneider di Hardnine
Choppers (Berna, CH), con la sua Indian Scout 101 del 1930.
La Rev Tech Powered Class, come suggerisce il nome, è
riservata alle moto che montano V-Twin di marca RevTech, disponibili in diverse
fogge e con cilindrate comprese tra 88 e 125 pollici cubi (1450-2050 cc). Al
terzo posto di questa categoria si è piazzata la Cruel degli italiani Isidoro e
Davide di Custom Attack (Vertemate, CO), mentre al secondo la Stray Kat di Aldo
Lanciano, titolare dell’officina American Dreams di Castrovillari (CS).
Vincitore il lecchese Carlo Colombo di Asso Special Bike
con la sua stupefacente 199RRs.
Nella classe Modified Harley, che prevede telaio e motore
originali Harley-Davidson, al terzo posto Skinny Cafe Racer di Uboldo (VA) con
un’interpretazione scrambler su base Shovelhead, mentre al secondo Speed Bike
43 di Padova ha realizzato la sua versione racing di un Softail. Primo posto
per la futuristica bagger di Garage 65 (Viareggio, LU) con carrozzeria in alluminio
e strumentazione gestita da iPad.
Infine la Championship Class, quella più libera e con
meno restrizioni. Sul terzo gradino del podio la Ducati Racer di South Garage
Cafe (Caggiano, SA).
Al secondo posto la 74 minibike dello spagnolo Maik
Morató Güell che ha realizzato uno Sportster Harley in scala ridotta. Al primo
posto Abnormal Cycles di Bernareggio (MI) con la sua boardtracker Speed Demon
su base Harley JD del 1919, plurivincitrice in numerosi contest internazionali.
Terminato il contest CCE è stata la volta del Magazine
Award, organizzato direttamente dallo staff di Motor Bike Expo, che ha visto
come giudici i più noti giornalisti internazionali di riviste di settore,
mettendo in palio un servizio completo sui rispettivi giornali.
Pierre Brancaleone di RAD Motorcycles Magazine ha votato
la Moto Guzzi V7 del 1970 di Ruote Fiere, realizzata dal milanese Davide
Caforio.
Dall’Australia, Guy Bolton della rivista Greasy Kulture
Magazine; la sua preferenza è andata alla “Primadonna” di Italian Choppers
(Milano) su base H-D. Álvaro Cabezas di Custom Machine (Spagna) ha votato per
il rigido “Purple Haze” di Passion 4 Custom, officina di Serravezza (LU).
Gary
Inman della irriverente Sideburn Magazine non poteva che votare per un mezzo
che segue idealmente la filosofia della fanzine inglese: a salire sul palco è
stato infatti Lorenzo Buratti, autore e proprietario di una SWM RS320 TL del
1980. Il fotografo freelance Onno "Berserk" Wieringa (Madness
Photography) non ha avuto dubbi e la sua scelta è caduta sul Knuckle di
Abnormal Cycles, realizzato da Samuele Reali, che ha portato a casa un secondo
riconoscimento. La giornalista inglese Blue Miller di Back Street Heroes ha
scelto invece la “patriottica” Triumph T120 del ’76 realizzata dal toscano
Alessandro Pacelli di Kustom Tech. Infine l’americano Jeff Holt di Hot Bike
Magazine ha optato per un’opera tutta italiana: la potente 199RRs di Asso
Special Bike, anch’essa al secondo trionfo, con carrozzeria in carbonio, telaio
in alluminio e motorizzata RevTech.
E’ andata poi in scena la premiazione del contest
organizzato da F.I.C. (Federazione Italiana Customizer) e IMBBA (International
Master Bike Builders Association), che ha premiato dieci special scelte negli
stand dei customizer e votate con il criterio internazionale adottato da IMBBA.
Al terzo posto si è piazzata ancora una volta la bagger di Garage 65, al
secondo di nuovo la 199RRs di Asso Special Bike e al primo la stupefacente
Vulture di MS Artrix. Tra queste tre moto una differenza di soli 5 punti, a
dimostrazione dell’ottimo lavoro realizzato da questi customizer italiani, che
hanno reso molto arduo il compito dei giudici al seguito di Fabrizio Favre
(presidente FIC).
Infine il bike show di LowRide, che ha visto il maggior
numero di moto iscritte, circa 150.
Prima però il contest di caschi
aerografati, sponsorizzato da 70’s Helmet: terzo posto per Jonathan Minici e
Federica “Rica Von Spades”, al secondo Cristian Ellis Garage da Bosa (OR) e al
primo Alessio Mattiazzi da Paese (TV).
Tornando alle moto, le categorie
premiate sono state tre, oltre alla Top20, alla Best of Show e a cinque premi
speciali.
Questi ultimi sono andati al Guzzi V7 di Ruote Fiere (premiato anche
al Magazine Award), all’Ironhead 1000 di Alessandro “C44” Castellani di Legnano
(MI), allo Sportster di Motoracing Roddolo (Monforte d'Alba, CN), all’883 “Incrociatore” di North Coast Custom di Santa
Lucia del Mela (ME) e allo Sportster “mini” dello spagnolo Maik Morató Güell
(già premiato nel contest CCE).
La categoria Scrambler & Racer ha visto trionfare il
customizer di casa Mr.Martini con la sua Triumph Thunderbird Jerolamo, seguito
da un’altra Triumph di TpR (MI) e dallo Sportster di Alberto Benedetti (PT).
La
H-D Modified ha visto come vincitrice una Cross Bones realizzata dal padovano
Speed Bike, seguita dalla “Rock'n'Roll” di Rino del dealer ufficiale H-D Savona
e dallo “Shogun” di Stile Italiano su base Evolution 1340.
Nella classe bagger
ha trionfato nuovamente la futuristica realizzazione di Marco Cinquini (Garage
65), seguita dalla Green Hornet di Vallese Garage da Borgo Montenero (LT) e
dall’Electra Glide di Custom Attack.
Nella Top20, i primi tre posti sono andati
al Chopper di Bike Hospital da Reggio Emilia, al Lakester su base Shovel di
Harley-Davidson Versilia, mentre il primo gradino del podio è stato occupato
ancora una volta dalla Vulture di MS Artrix.
Ma LowRide ha previsto anche il premio più ambito, quello
della Best of Show: la migliore moto in assoluto di tutta la Fiera
veronese è risultata essere la “Blowin’ Digger” del giapponese Kenji Nagai di
Ken's Factory/Cycle Kraft da Nagoya City che ha così bissato il successo già
ottenuto a Verona nel 2011.
Grazie Paolo per il comunicato stampa in tempi celerissimi! Sei meglio dell'agenzia ANSA ;-)
RispondiEliminaTi andrebbe di inserire una 'scarrellata' delle foto dei vincitori?...
grz
DJ